Autore
Edoardo Di Mauro
Opera: "Senza titolo" 2001 Antenore Rovesti / Via N. Fabrizi 38
MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Opera: "Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze" 2005 Antenore Rovesti
Via Rocciamelone, 12 - MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Opera: "Philosophy" 2005 Antenore Rovesti
via Rocciamelone, 12 - MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Antenore Rovesti è nato nel 1957 a Parma, dove vive e lavora.
Antenore Rovesti è un interessante esponente della generazione di pittori italiani apparsi sulla scena a partire dalla seconda metà degli anni ’80. Qualcuno sostiene che il suo stile, di chiaro impianto neo pop, piace perché rassicura, somiglia a qualcosa di già noto. Può essere vero, ma non in una accezione negativa, di questi tempi è inevitabile formulare dei “deja vu” visivi. Possono venire in mente alcune immagini di Montesano, soprattutto in virtù delle tonalità di base, ma gli intenti dei due artisti sono profondamente diversi. Se intento di Montesano è quella di formulare una pittura di memoria, aperta ad una sorta di rivisitazione dei simboli politici del Novecento proposti in una sorta di sospensione atemporale, l’attitudine di Rovesti sta nel citare molte cose, distanti nel tempo ma anche estremamente vicine, mantenendo del tutto integra una inconfondibile personalità che si nutre, in fondo divertita, proprio di questi equivoci. Giocare sul filo del rasoio non è facile, chi vi riesce dimostra indubbia capacità. Le tele di Rovesti si prestano quindi a suscitare nel fruitore svariate suggestioni con immagini lucide e patinate ma pronte a contraddire la loro immediatezza per emanare un senso di profondità metafisica. Non è semplice produrre icone all’apparenza non di ardua lettura pronte però a suggestionare, a rendere esplicita una complessità ed un fascino misteriosi ed ambigui. La campionatura è assai varia. Dal reperto oggettuale, al nudo femminile, alla citazione pop ma anche relativa ad immagini di proposito surreali, tutto è valido per Rovesti nella sua azione di seduzione visiva accentuata da un uso del colore ad olio che simula la lucentezza dell’acrilico. È una pittura che si fa giudicare dall’apparenza, senza mimare pretestuosità verbali o citare scenari metropolitani giovanili. Il sur-reale si manifesta nella sua apparenza di adesione oggettiva alle cose e alle persone. Il piacere della pittura, evidente in Rovesti, è reso tale dalla sua capacità di caricare di magia l’inquadratura producendo una ininterrotta sequenza di simulacri dalle forme mutanti ed imprevedibili.
Nel suo curriculum si citano le personali presso le gallerie VSV e Fusion Art Gallery a Torino, Mazzocchi a Parma , Fiorile Arte ed il Campo delle Fargole a Bologna, Oprandi a Bergamo, e la partecipazione a molte collettive pubbliche e private tra cui si citano "Una Babele postmoderna", "La contemporaneità evocata", "Emilia postmoderna"
La collezione del Museo d'Arte Urbana attualmente vanta la presenza di tre opere di Antenore Rovesti : due finestre cieche in via Rocciamelone 12, ed un'opera sotto teca della Galleria Campidoglio in via Fabrizi 38.
Edoardo Di Mauro
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