... Storie che i bambini ascoltavano rapiti, i grandi rispettavano e i vecchi trasmettevano ...
Una trasmissione di conoscenze che un po’ si è perduta con la scomparsa delle “vijà”, le veglie nelle stalle, ancora abituali nelle campagne piemontesi per tutti gli anni cinquanta. D’inverno, nelle stalle delle cascine ci si ritrovava per passare la serata, scaldati dal fiato degli animali, si lavorava, si giocava, si suonava, si cantava e, sempre, qualcuno raccontava storie. Storie che i bambini ascoltavano rapiti, i grandi rispettavano e i vecchi trasmettevano, portatori di tradizioni e conoscenze antiche. Le veglie erano riunioni di clan cui partecipavano famiglie, vicini, amici; luoghi di incontri, di amori, di accordi, di semplice stare insieme…
L’idea è quella di ricreare lo stesso piacere e interesse che si viveva nella stalla quando non si era assorbititi, come oggi, dai media di massa, dalla televisione e internet…
Un nuovo – ma antico – modo per stare insieme, e arricchirsi culturalmente.
Un modo per riscoprire una tradizione orale nella quale il narratore non era “certo un professore” ma interpretava a suo modo le letture e le proprie esperienze; dove i partecipanti entravano nella narrazione con il loro contributo.
Perché riscoprire la vijà: perchè permette di poter parlare di un libro, una canzone, un film, un particolare
avvenimento o quant’altro “colorandolo” secondo le rispettive conoscenze e cultura. Perché permette di fondere narrativa, storia e musica in modo semplice, libero all’improvvisazione, autentico.
Il pubblico non è semplice spettatore ma è invitato a contribuire con la propria memoria, il proprio vissuto.
Perché la vijà è la veglia del ricordo, e il ricordo è di tutti.
Il Collettivo La Vijà è parte dei progetti de La valigia blu.
https://www.facebook.com/collettivovija
https://www.facebook.com/lavaligiablu
Dopo aver visitato le nostre pagine Fb se interessati a informazioni più precise sui nostri spettacoli contattare Riccardo 337 431637
Aggrega contenuto