Succede che nel 2014 la Tribù del Badnightcafè decide di inventarsi una rassegna fotografica aperta a chiunque avesse voluto parteciparvi, secondo un principio di condivisione di risorse.
Si voleva fare un qualcosa che, nonostante l'assenza di risorse appositamente reperite e destinate allo scopo, facesse leva su quelle rese disponibili dai partecipanti: organizzatori, autori, locations.
Una scommessa, forse, sicuramente un esperimento.
PHOT'OUT, questo il nome della rassegna, ha raccolto consensi e progetti fotografici di notevole levatura e, nel corso dell'estate 2014 ha prodotto 50 mostre fotografiche su 35 progetti presentati.
Occorreva analizzare e metabolizzare il significato di questa operazione e per questo ci siamo presi l'autunno e l'inverno come pausa di studio e riflessione.
Le domande principali sono state: "Qual è stato il senso di questo impegno? Quale traccia lasciano iniziative di questo genere? Esiste la possibilità di tracciare un bilancio, anche se non economico, di tutta l'operazione? E se volessimo quantificare una equivalenza economica, quali sarebbero i numeri movimentati?"
Domande non facili, alle quali non sappiamo nemmeno se ci siamo dati le risposte corrette, però ci siamo messi d'impegno e ci abbiamo provato.
Fatto sta che quest'anno si replica.
Anzi, no. Non replichiamo, proseguiamo nel'esperimento sociale-culturale-artistico, affinandolo ulteriormente, pur rimanendo fedeli alle linee guida che ne hanno ispirato la prima edizione.
Vogliamo continuare a percorrere con PHOT'OUT 2015 quelle strade, al di fuori degli schemi e dei sistemi, che abbiamo iniziato a percorrere nel 2014.
Non ci mettiamo in contrapposizione o in alternativa ai sistemi esistenti.
Vogliamo capire quanto sia possibile però mantenere una indipendenza e autonomia, basate sui principi di condivisione progettuale, sul network sistemico tra progetti analoghi esistenti e in corso di realizzazione.
Stiamo parlando di modelli sociali che superano le strutture piramidali o a torre oggi in crisi che impediscono la nascita di iniziative non conformi o standardizzate ai vecchi schemi.
Intendiamo bypassare questi ostacoli, andando per strade nuove e, se necessario, creandone di nuove: autonome, libere, creative.
Sì, ci saranno anche le mostre, ma queste saranno solo la punta dell'iceberg dell'esperimento.
Il nocciolo di tutto quanto sta nel meccanismo che ci porterà a proporre mostre fotografiche nel corso del 2015 un po' in tutta Italia, in assoluta libertà e indipendenza e questo sarà il vero messaggio dell'edizione di PHOT'OUT2015 che tutti noi, organizzazione, autori partecipanti, progetti sostenitori, pubblico, locations, intendiamo trasmettere.
E per la miseria, ci riusciremo.
Nota a margine.
La fotografia l'ho scattata dalle mie parti, presso un ristorante che ha deciso, autonomamente, di sostenere gli anziani con pensione minima, provvedendo all'erogazione di 2 porzioni di bollito misto al costo simbolico di un euro. Un bel gesto, che non è carità, non è volontariato, ma attenzione verso aspetti e strati deboli di parte della società stritolata dalla crisi. Anche questa è ricerca di nuovi modelli, prospettive e punti di osservazione di ciò che accade intorno a noi. A noi queste iniziative piacciono per lo spirito che le anima, in sintonia con quello di PHOT'OUT.
Ne cerchiamo altre, che aderiscano e partecipino collegialmente al PHOT'OUT2015.
Per la cronaca, il servizio del bollito solidale è attualmente sospeso, in attesa di definizione di una sanzione amministrativa pesante (cioè una multa) che il ristorante si è beccato per questa iniziativa.
Che non ci si può alzare una mattina e decidere di punto in bianco di dare il bollito ad un euro a chi non si può permettere di spendere.
Succede anche questo, in questa città ...
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