Capita che nell'abbondante offerta artistica di questa città, sia quella da grandi numeri, che quella locale mai sufficientemente comunicata, ci si imbatta a volte in autentiche perle, che viaggiano lungo sentieri e canali di comunicazione paralleli al mainstream e poco noti al grande pubblico.
E' il caso di "I colori nella memoria" personale di Hector "Mono" Carrasco, il Maestro muralista cileno, fuoriuscito dal suo Paese nei giorni del golpe del '73 e da allora rifugiato in Italia.
Mono è l'artista che ha portato da noi l'arte dei murales cileni, fino ad allora totalmente sconosciuta, antesignana della streetart e dei writers di estrazione occidentale che solo molti anni dopo faranno la loro comparsa anche sui muri delle nostre città.
E' l'autore di alcune delle copertine dei più bei dischi degli Inti Illimani, suoi compagni di vita, di lotta e di percorso, dei quali cura ancora oggi le tourneè.
Si è inaugurata ieri, 29 novembre, presso la sala della Badnightcafè Temporary Home Art Gallery questa sua personale, nella quale la selezione di opere spazia da quelle dell'iconografia "storica" dell'Artista (una fra tutte "Hacia la libertad", riedizione della celebre copertina degli Inti), alle forme espressive che testimoniano anche la sua evoluzione tecnica e di rappresentazione, passando attraverso una serie di opere dedicate alla mitologia andina fino a temi più recenti del suo percorso artistico.
Un vernissage che ha giustamente e doverosamente reso merito al significato ed al valore dell'opera del maestro, grazie alla numerosa affluenza di persone arrivate per l'inaugurazione.
Si è respirata un'aria sincera di apprezzamento per un'arte genuina, semplice ma dai profondi significati e portatrice di valori totalmente bistrattati ai giorni nostri e si sono percepite energie positive, sensazione difficile da provare, molto difficile, negli eventi mondani.
Si sono sentite pronunciare parole oggi pressocchè dimenticate, durante i racconti di Mono sulle origini del muralismo cileno, dei muralisti della Brigada Ramona Parra, da lui fondata, della loro attività a sostegno di Salvador Allende, che hanno riportato il pubblico indietro negli anni, in un periodo in cui si scriveva una parte della storia contemporanea ed un testimone e protagonista di questa era lì in sala a parlarne direttamente.
Abbiamo tutti apprezzato, commuovendoci, al tributo che Miguel Angel Acosta, musicista argentino residente a Torino da molti anni e grande amico di Carrasco, ha voluto portare per l'occasione, esibendosi con la sua grande bravura in un breve ma intenso repertorio dedicato all'amico muralista.
Una amica ballerina della famiglia Carrasco, Carolina, ha completato il quadro degli interventi di omaggio, esibendosi in abiti tradizionali,nella Cueca, la tipica danza di strada cilena, con la bella partecipazione del pubblico che gremiva la sala.
L'eccezionalità del vernissage di questa bella mostra sta forse proprio qui, nella presenza di tante persone, richiamate attraverso canali di comunicazione non ufficiali che, per una volta, sono riusciti a smuovere il pubblico torinese, sempre pronto a muoversi per gli eventi di massa e i luna park culturali, sempre troppo pigro o disattento quando a proporre arte e cultura sono realtà indipendenti, piccole ma attente ai contenuti delle proprie proposte, direttamente presenti sul territorio, che nonostante l'assenza di risorse sono sempre pronte a porgere sostanza vera, non fuffa modaiola, a coloro che sono disposti ad accoglierla.
La mostra " I colori nella memoria" resterà sui muri dell Badnightcafè THAG fino al 14 dicembre: l'ingresso è libero previo appuntamento telefonando al 348 4500461 (Daniele D'Antonio).
Insieme alle opere in sala sono presenti documenti cileni, contributi video, la sua biografia recentemente pubblicata in un libro, e una serie speciale stampata in tiratura limitata a 99 copie delle locandine della mostra, numerate e firmate da Mono Carrasco, al prezzo politico di 10 euro.
http://www.muralescarrasco.com/
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