Autore
Gabriele Farina
E’ ambientato a Torino il romanzo d’esordio di Silvia Cavallo, che risponde al titolo di Chiedimi se sono felice. E la felicità (la ricerca della felicità) è al centro del racconto che vede protagonista Anna e suo marito Luca.
La coppia pare felice e sicura ma una serie di eventi mette a serio rischio la loro felicità e sicurezza. La nascita di una figlia, la perdita di un lavoro, una decisione importante e altre sorprese inattese e poco felici sconvolgono quella che sembrava essere una vita di coppia perfetta. Trovate qui la recensione completa del libro.
Silvia Cavallo ha risposto alle mie domande
Una storia d’amore, una vita di coppia messa a rischio da eventi in realtà comuni ma che rischiano di sconvolgere tutto. Da cosa è nata la necessità di raccontare questa storia?
Negli ultimi anni, confrontandomi con i miei coetanei (ahimè, parliamo dei lontani anni ‘70-‘80!), è emersa sempre più spesso la difficoltà del trovare un equilibrio tra la famiglia, le relazioni e il lavoro. In una società “che corre”, raramente si cerca e si trova il coraggio di fermarsi, fotografare la propria vita e interrogarsi sulla propria realizzazione più autentica. È questa consapevolezza che mi ha spinto a trattare un tema caro a tutti, ma nel contempo complesso e delicato per ognuno: “Chiedimi se sono felice” è fondamentalmente una storia di coraggio, di determinazione, di quella capacità di scegliere che ancora oggi può permetterci di essere, semplicemente, felici.
Al centro c’è però sempre l’idea che la felicità si possa comunque trovare e ricostruire in qualunque situazione. Credi sia davvero così?
Ai tempi dell’Università ho appreso uno dei principali postulati economici: “maggiore è il rischio, più alto è il rendimento”; ho sempre amato pensare che questo principio fosse applicabile nel vissuto quotidiano di ciascuno di noi. Sicuramente nella vita non è né scontato, né facilmente realizzabile; ciononostante sono fermamente convinta che arrendersi di fronte a una sfida, o bloccarsi davanti a un possibile cambiamento per il solo fatto di ritenerlo “impossibile”, annulla sul nascere ogni possibile trasformazione, qualsiasi evoluzione della realtà e soprattutto di noi stessi. È quanto accade nel romanzo a Luca, finché un tragico evento lo obbliga a guardarsi dentro e a rispondere alla domanda da cui ha origine il titolo del libro: “Chiedimi se sono felice”.
Sullo sfondo c’è Torino. Qual è il tuo rapporto con la città?
A Torino sono nata e cresciuta, e in essa ho riposto radici molto forti. Amo questa città per la sua magica e sobria eleganza, ma soprattutto perché, anche dopo 40 anni, mi capita spesso di fermarmi ad osservare un particolare scorcio ed emozionarmi ancora…
Un momento fondamentale, diciamo pure l’attimo della rinascita, avviene invece nel Roero. E’ anche questo un luogo che conosci bene?
Ebbene sì, se c’è un posto che mi aiuta a riflettere e a guardarmi dentro, questo è il Roero: saranno i pendii e le colline che si estendono all’orizzonte, oppure le mille sfumature che ti abbracciano in ogni stagione…
Nel Roero abitavano i miei nonni paterni, e così ho avuto la fortuna di assaporarlo fin da bambina; è uno dei miei “luoghi del cuore”: ecco perché, anche se il mio non è un romanzo autobiografico, la casa in cima a una collina del Roero fa da sfondo ad un momento molto intenso tra le pagine del romanzo.
Il libro è pieno di citazioni. Si impara a vivere leggendo?
Magari bastasse leggere per imparare a vivere, sarebbe troppo semplice e divertente! Ciononostante credo che a volte, leggendo un libro, assimiliamo alcune frasi che toccano inaspettatamente una corda del nostro cuore, ci scuotono profondamente e portano in superficie la risposta che cercavamo da tempo…
Com’è stata la tua prima esperienza da scrittrice?
Scrivere è stata per me un’esperienza splendida e molto gratificante, caratterizzata da momenti emozionanti: primo fra tutti, entrare in libreria e vedere in vetrina il mio romanzo, e poi a Gennaio, a pochi mesi dalla pubblicazione, scoprire di essere entrata nella Top 100 dei Bestseller Amazon per la sezione “Narrativa- Relazioni e Famiglia”. La soddisfazione più grande, però, è stata leggere alcuni pensieri e recensioni entusiaste di persone che hanno scritto di aver trovato in questo romanzo e nel suo messaggio “grandi emozioni e spunti di riflessione profondi”.
Hai già un nuovo libro in cantiere?
Sì, qualche settimana fa ho iniziato il mio secondo romanzo, e anche questa volta cominciare a riempire la prima pagina bianca è stato un momento intenso ed emozionante. Le idee sono tante, la voglia di arrivare al cuore non manca, ma il viaggio è lungo… sono felice di poterlo assaporare, per poi condividerlo con i miei lettori.
L'articolo Chiedimi se sono felice, intervista con Silvia Cavallo proviene da Quotidiano Piemontese.
Gabriele Farina
On-line dal 20-04-2019 questa pagina
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