Sono tante le storie, spesso incredibili, spesso di una forza sorprendente, che riguardano la Seconda Guerra Mondiale e le deportazioni nazifasciste. Sono piccole storie che mostrano il coraggio e la voglia di vivere degli uomini.
Una di queste si lega al nome di Antonio Salomone, nato a Cuneo. Deportato al campo di concentramento di Buchenwald, Salomone, amante ed esperto tecnico radiofonico, riusci a costruire con strumenti di fortuna una radio funzionante grazie alla quale era in grado di sapere cosa succedeva fuori dal campo.
Potrebbe essere stata proprio la sua radio a permettere a due prigionieri di mettersi in contatto con il generale Patton, che stava guidando l’avanzata alleata nel 1945, per implorarlo di accelerare i tempi, perchè la situazione nel campo stava precipitando.
La radio costruita da Antonio Salomone si trova esposta, con tutta la documentazione originale, al Museo della Radio di Verona.
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