A Torino le emissioni di CO2 si sono ridotte del 33 percento tra il 1991 e il 2017 e, grazie alle ulteriori misure in corso di realizzazione, nel 2020 la riduzione raggiungerà il 35 percento. Lo dice il secondo Rapporto di monitoraggio del Piano di azione per l’energia sostenibile (Tape, Turin Action Plan for Energy) approvato nell’ultima riunione di Giunta comunale, presentato dall’assessore Alberto Unia. Il risultato è importante perché la Città si era impegnata con la presentazione del Tape di ridurre le emissioni del 30% entro il 2020, quindi l’obiettivo si può dire ampiamente superato.
Il Tape è un documento la cui redazione è prevista dal Patto dei Sindaci, una iniziativa della Commissione europea cui la Città di Torino ha aderito fin dalla sua creazione, nel febbraio del 2009. L’accordo prevede che periodicamente le città aderenti presentino un monitoraggio per verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati, che per la nostra città era appunto il 30% di CO2 in meno nel 2020 rispetto all’anno base, il 1991. Il primo rapporto venne presentato nel 2015.
Il nuovo rapporto, oltre ad aggiornare il bilancio energetico e l’inventario delle emissioni al 2017, verifica lo stato di avanzamento delle azioni indicate dal piano. Per quanto riguarda la riduzione dei consumi energetici , le migliori performance riguardano gli edifici comunali (-49%), l’edilizia residenziale (-39%) e i trasporti pubblici (-25%).
Il rapporto indica poi le nuove azioni da realizzare entro il 2020. Verrà esteso l’impegno per ampliare l’utilizzo di lampade led nell’illuminazione pubblica e verranno installati nuovi punti acqua Smat nel territorio urbano. Sono previsti la riqualificazione del palazzo dei lavori pubblici di piazza San Giovanni, il potenziamento dell’utilizzo dei parcheggi di interscambio, l’estensione della rete del protocollo Ape (Acquisti pubblici ecologici), nuovi interventi di forestazione urbana, l’aumento della raccolta differenziata; indicata dal piano anche l’estensione temporale della Ztl.
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