Dopo le mostre di Ugo Carrega, Henri Chopin, Mario Diacono, Arrigo Lora Totino, Eugenio Miccini, Magdalo Mussio, Martino Oberto, Clemente Padín, Adriano Spatola, Entr’acte prosegue lo scandaglio dell’area che abbraccia la Poesia Visiva e la Scrittura Visuale con una mostra personale di Vincenzo Accame, che in quest’ambito si è distinto come artista, teorico e storico del movimento.
Vengono presentati in mostra quindici lavori di piccole dimensioni, provenienti dalla collezione personale dell’autore, che ne esemplificano compiutamente il senso della ricerca, così come egli stesso lo descrive nell’introduzione al volume Ricercari : “la parola nello spazio-pagina, la parola come segno grafico, la forma della parola, il significato della parola, il contenuto poetico della parola, la parola-segno e la parola-suono, la parola-pittura e la parola-letteratura (…) discorso poetico
e discorso teorico, prassi e metodologia, poesia come tecnica della poesia, poesia elementare e elementi di poesia,
poesia sperimentale e esperimenti di poesia: interazione fra segni grafici e verbali, fra forme spazi e dimensioni,
fra colori gesti e direzioni, fra simboli aspetti e proposizioni”.
Completano la rassegna due lavori di maggiori dimensioni e, raccolti in quattro bacheche, libri, fotografie, cartoline ed altri materiali documentari.
Vincenzo Accame (Loano 1932 – Milano 1999) si è occupato di ricerche poetico-visuali, sia come operatore sia come cronista. Ha pubblicato pagine di poesia e testi critici su numerose riviste (Il Verri, Malebolge, Marcatrè, Tre rosso, Uomini e idee, Tool, Le Arti, Approches, Phantomas, Tam Tam ecc.) ed è stato presente a tutte le più importanti rassegne di poesie visuali; numerose le mostre personali e di gruppo (Gruppo Tool, Nuova Scrittura). Si è dedicato assiduamente anche alla poesia francese, curando edizioni di Eluard (Ultime poesie d’amore, Lerici, Milano 1965 e Accademia Sansoni, Milano 1970), Jarry (Poesie, Guanda, Parma 1968; I minuti di sabbia memoriale, Munt Press, Milano 1975; Visite d’amore, Guanda, Milano 1977) e Arp (Poesie, Guanda, Milano 1976). Ad Alfred Jarry ha pure dedicato una monografia (Jarry, La Nuova Italia, Firenze 1974). Tra i volumetti di ricerca poetica citiamo: Ricercari (Tool, Milano 1968) Prove di linearità (EA, Milano 1970), Differenze (Tool, Milano 1972), La pratica del segno (Visual Art Center, Napoli 1975) e Récit (La Nuovo Foglio, Pollenza 1976).
(dal risvolto di copertina del volume Il segno poetico. Riferimenti per una storia della ricerca poetico-visuale e interdisciplinare, Munt Press, Samedan – Milano, 1977).
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