“No stand up comedy” in cui si ride per non ridere
Giovedì 23 novembre ore 21
Di e con Natalino Balasso e Marta Dalla Via
Produzione Teatria srl
La scommessa è questa: divertire il popolo senza essere consolatori.
Natalino Balasso, esemplare tarchiato della comicità cinica, e Marta Dalla Via, irascibile artigiana del teatro contemporaneo, scrivono e recitano uno spettacolo che non si vergogna di avere una trama. Dal lavoro comune della trilogia “Cativìssima” e dalla visione ed ammirazione reciproca per i rispettivi spettacoli, nasce l’idea di creare una pièce che sia nuova, contemporanea, umoristica e impertinente.
NOTE DI Natalino Balasso e Marta Dalla Via
“Delusionist” parte da un’osservazione molto semplice: oggi, esistere, è pura performance; per incrementare la prestanza e svettare sul prossimo, l’ultima frontiera da abbattere è quella del sonno. Ci vorrebbe una pastiglia che ci permetta di essere sempre accesi. Un semplice modo per debellare l’oltraggio alla produttività fatto dal tempo passato a dormire, o sognare forse.
Questo farmaco è il protagonista del nostro racconto. Insieme ai suoi effetti collaterali.
Vito Cosmaj, capo di una piccola azienda farmaceutica in difficoltà, ha ideato “The Illusionist”, una pillola che permette di stare svegli per un’intera settimana, ventiquattro ore al giorno.
Vedremo Cosmaj e la sua segretaria alla ricerca di un’idea per pubblicizzare il prodotto, vedremo entrare in azione Natalino Balasso e Marta Dalla Via convocati per preparare lo spot promozionale. Vedremo sfilare una serie di personaggi di varia umanità: aspiranti musicisti, convinti declamatori, bizzarri performer, in un carosello di provini giostra della peggior quotidianità.
Le domande che ci porremo sono intuibili: avrà successo l’innovativa pasticca? Riusciranno Balasso e Dalla Via a confezionare lo spot che deve muovere le masse all’acquisto?
Ma saranno domande che dovranno cedere il passo ad altre, più sottili e meno evidenti: che cos’è, esattamente, la “sette ventiquattro”? In quali misteriose strade dovremo incamminarci per assecondare l’esigenza un po’ modaiola della performance a tutti i costi, della presenza continua, della disponibilità verso un mondo in cui tutti sembrano essere spettatori di tutti?
Ma non è certo nostra intenzione esprimere giudizi trancianti o indicare vie sconosciute, lasciamo ai guru e ai sapienti il compito di dare risposte: in questo spettacolo ci si fanno le domande e si ride. Come piccoli alchimisti dell’umore, appassionati dalle debolezze dell’umanità, vogliamo correre il rischio di scrivere un’opera di spirito che possa piacere anche a chi di spirito non ne ha. Accetteremo anche le risate di circostanza fatte dalla massa quando si accorge che è massa e vuol far capire che ha capito lo scherzo, ma saremo appagati anche dalle risate che saranno qualcosa in più di una tecnica di sopravvivenza.
“Delusionist” è il paradosso di una impresa fallimentare di successo, dello star svegli senza essere desti, dell’essere sempre presenti a tutto eppure non esistere.
Aggrega contenuto