Di Michael Frayn Con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Marco Simeoli, Sebastiano Colla, Viviana Picariello Musiche Arturo Annecchino
Regia Attilio Corsini
Produzione Attori & Tecnici
«Tanti anni fa, durante il secondo atto, l’attore Sandro De Paoli svenne in scena. Alla richiesta da parte dei colleghi di “C’è un medico in sala?” scoppiò una fragorosa risata. Passarono quasi cinque minuti prima che un dottore salisse in palcoscenico a prestare soccorso.» Attori & Tecnici
Per il trentatresimo anno il Teatro Vittoria porta in scena l’inossidabile cavallo di battaglia della compagnia Attori & Tecnici, ancora una volta con la regia e l’adattamento originale di Attilio Corsini, fondatore di Attori & Tecnici e del Teatro Vittoria, scomparso nel 2008.
«Nonfunzionerà mai qui da noi, è humour inglese» aveva detto Corsini a proposito di Rumori fuori scena di Michael Frayn, nel 1982. Poi, insieme a Viviana Toniolo, si convinse che forse si poteva tentare.
Una commedia perfetta, nel testo originale, nella traduzione, nell’adattamento, nella regia e nell’interpretazione. Alcuni degli attori che facevano parte della prima versione, sono ancora in scena. Orgogliosamente, dopo quasi diecimila repliche. E il pubblico, non solo quello del Vittoria, continua a chiedere: “Ma quando lo rifate?”.
Rumori, come affettuosamente viene chiamato lo spettacolo da chi ne fa parte, come si fa con un figlio al quale si dà un diminutivo, nel 2016 festeggia i 33 anni dal suo debutto italiano, e arriva al Teatro Superga, in esclusiva regionale, pochi giorni prima dell’attesissimo debutto romano.
Rumori fuori scena è un piccolo gioiello, un meccanismo ad alta precisione in cui ogni elemento funziona in maniera perfetta, è una delle più interessanti operazioni di teatro nel teatro. La vicenda è incentrata sulle vicissitudini di una scalcinata compagnia di attori alle prese con una commedia degli errori farcita di sardine e porte che si aprono e chiudono. Nel mettere in ridicolo i tradizionali meccanismi della commedia classica (dallo scambio di ruoli all’agnizione finale), l’autore agisce con semplicità e grande carica ironica, senza stravolgere i canoni, ma contribuendo ad incrinarne la già fragile consistenza. Il testo è diviso in tre atti: nel primo assistiamo alle prove generali dello spettacolo, silenziosi invitati nascosti fra le poltrone del teatro; nel secondo assistiamo da dietro le quinte alle caotiche vicende della compagnia; nel terzo siamo finalmente spettatori di una drammatica rappresentazione.
NOTE DI REGIA
Le note di regia sono andate smarrite nel corso degli anni ed è un vero peccato perché erano illuminanti per la giusta comprensione dello spettacolo. Questa carenza ha fatto sì che molti spettatori lo abbiamo visto anche dieci volte e questo ci ha permesso tanti anni di repliche e tanti spettatori.
Da allora non è cambiata nemmeno una virgola dello spettacolo. L’unico mutamento che si potrebbe notare, rispetto al debutto al Teatro Flaiano, la sera del 4 dicembre 1983, è il mutamento fisico del gruppo storico, degli attori che lo recitano da quel giorno. Ma potrebbero notarlo solo gli spettatori che erano presenti quella sera, anche se faranno finta di niente perché gli si ritorcerebbe contro.
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