Film documentario del 2012 (IT/FRA, 94') diretto da Laurent Bouzereau
basato sulla vita del regista Roman Polański.
Roman Polanski è agli arresti domiciliari in seguito al fermo immediatamente precedente
al premio alla carriera al festival di Zurigo.
Accetta quindi un'intervista condotta dall'amico Andrew Braunsberg.
Parla della reazione all'improvvisa incarcerazione e della rievocazione dell'infanzia del regista.
È qui che Polanski rivela veramente, per la prima volta, come il suo fare cinema (fatta eccezione per "Il pianista")
tragga origine dalla vita di quel bambino ebreo i cui genitori, rientrarono in Polonia da Parigi
poco prima dell'inizio del conflitto.
Roman racconta della deportazione della madre ad Auschwitz e della ricomparsa del padre dopo una lunga assenza
prima di essere a sua volta deportato a Mauthausen.
Polanski ha conosciuto anche la violenza della banda Manson che massacrò Sharon Tate incinta.
Ci si trova così davanti a un documentario anomalo e per questo particolarmente efficace.
La messa a nudo del privato dell'artista non è finalizzata al gossip ma alla comprensione del "fil rouge"
che percorre il suo fare cinema e diventa utile allo spettatore che ha voglia di approfondire.
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FILM E CONSUMAZIONE 5 EURO
Aperitivo ore 20:00
Proiezione ore 21:00
presso "Polski Kot", via Massena 19, Torino
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