Quintetto in la maggiore per clarinetto e archi KV 581 Stadler
Johannes Brahms
Quintetto in si minore per clarinetto e archi op. 115
Il Quartetto Čajkovskij di Mosca fu fondato nel 1975 in seguito all’assegnazione del Primo Premio al Festival Internazionale Béla Bartók a Budapest. Insieme al clarinettista Alessandro Travaglini, presenta due quintetti per archi e clarinetto, anticipati dal quartetto per archi del contemporaneo e torinese Nicola Campogrande. Il quintetto per clarinetto e quartetto d’archi è una formazione poco frequentata dai grandi compositori nonostante le grandi potenzialità timbriche e strutturali. Sia per Mozart che per Brahms, la composizione di queste due opere è strettamente legata alla conoscenza e all’amicizia di clarinettisti cui questi lavori, seppur non esplicitamente, sono dedicati: Anton Stadler per Mozart, Richard Muhlfeld per Brahms. Entrambe le composizioni appartengono alla loro ultima produzione e per questo presentano uno stile raffinato e quasi rarefatto. Il Quintetto di Mozart è composto da quattro movimenti di cui l’ultimo rappresenta il centro emotivo ed è il più elaborato nella struttura e nella forma. Il quintetto di Brahms è formato da quattro movimenti ed è uno degli ultimi grandi successi di Brahms: fin dalla sua prima esecuzione infatti riscosse i favori della critica e del pubblico.
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