L’Arte Contemporanea al Castello di Cicala di Nola
“Con gli occhi di Bruno” 14 15 16 Settembre 2023
Giovedì 14 settembre Inaugurazione della mostra alle ore 19,30
A cura di Massimiliano Coppola
Nel luogo nativo del filosofo nolano Giordano Bruno (Nola,1548 - Roma 1600) l’associazione “Il papavero” presieduta da Carolina Masucci ha promosso la mostra di arte contemporanea nata dall’idea progettuale dell’architetto storico Giuseppe Mollo e la direzione artistica dell’artista Nunzio Meo. Nella mostra nolana dal titolo “Con gli occhi di Bruno” con i testi critici a cura di Massimiliano Coppola sono esposte oltre 60 opere di artisti del panorama artistico campano, nazionale ed internazionale. Nelle opere del filosofo nolano dal Calendaio (1582) ai Furori (1585), l’intreccio tra filosofia, letteratura e pittura costituisce uno dei nuclei teorici più importanti del filosofo Nolano. L’arte si pone come processo di “metamorfosi”, dove l’artista rappresenta l’attualità e in special modo la trasformazione del clima culturale contemporaneo in un contesto di grande importanza come i luoghi “bruniani”. C’è così, la piena consapevolezza che ogni trasgressione filosofica o artistica genera una metamorfosi, cioè una nuova coscienza di sé stessi e del mondo che ci circonda. Bruno innamorato della sapienza testimonierà e si sacrificherà con la sua stessa vita, per portare avanti le sue idee e la sua verità, nei temi centrali della sua gnoseologia, costante intreccio tra esistenza e conoscenza, parola e libero pensiero. Il Nolano prima di morire dice <<da questo spirito poi, che è detto vita l’universo, intendo nella mia filosofia provenire la verità et anima a ciascuna cosa che have anima et vita, la quale però intendo essere immortale, come anco alli corpi>>. Da queste premesse e dal suo pensiero sull’infinito, sulla materia universale, cuore del pensiero cosmologico, morale, teologico e politico di Bruno sono nate le opere degli artisti, che hanno interpretato in modo autonomo e personale la filosofia naturale bruniana.
L’evento secondo la proposta critica e curatela, è una vera e propria occasione di riferimento per valutare lo stato delle cose nell’ambito delle arti visive dell’area metropolitana di Napoli e in Italia. Per capire almeno parzialmente l’arte e le tendenze di oggi, è impossibile prescindere dall’arte di Marcel Duchamp, che è stata la più radicale, la più coraggiosa e fertile ed ha aperto agli scenari contemporanei, rovesciando ogni regola estetica tradizionale e, infine, ha aperto a diverse forme di nuove sperimentazioni artistiche.
Espongono i lavori quattro generazioni diverse di maestri e artisti: una prima importante generazione di maestri emersa durante gli anni ottanta novanta, sempre pronta a sperimentare e rinnovare il proprio linguaggio; una seconda generazione affermatasi negli anni duemila; una terza ondata di artisti emersi dopo gli anni duemila ed infine i giovani emergenti dell’Accademia Belle Arti di Napoli, che rielaborano tematiche legate alla nuova società odierna, multimediale e multiculturale. Delle opere esposte alcune sono ancora legate alle esperienze delle avanguardie storiche ed altre si avvicinano a movimenti artistici post-avanguardisti. Altri artisti propongono “oggetti d’arte” spesso spiazzanti e dissacratori, ma comunque riconoscibili nella sfera del dadaismo storico o neodada, e altri ancora hanno recuperato il tema del consumismo e del benessere economico, come indicatore dei valori o dei disvalori della società contemporanea. Un ristretto numero di artisti, infine, ha dato sfogo alla propria fantasia e al proprio “inconscio” per affrontare i temi della sessualità, della famiglia, della solitudine e della maternità. Alcuni hanno affrontato tematiche legate alla natura e al cosmo; s’intravedono anche espressioni artistiche che si manifestano attraverso nozioni di interattività, socialità, convivialità che favoriscono le relazioni tra gli individui.
Nelle opere sono presenti elementi di discontinuità, infatti, numerosi lavori e tendenze difficilmente sono classificabili con precise definizioni. Tuttavia, è possibile riconoscere sperimentazioni e poetiche che riprendono tematiche legate alle eredità delle avanguardie, dei movimenti del passato e alle correnti artistiche contemporanee, quali: Post-espressionismo, Concettuale, Happening, Fluxus, Land Art, Post-Modern, Transavanguardia e Multimediale
Percorsi/Itinerari dell’arte bruniana
Land Art o Earth Art: Davide Carnevale, Rosanna Iossa, Alessandra Maisto, Anna Colmayer, Nello Mocerino.
Ambiente/Arte - Il magnetismo e le diverse forme di energie latenti nei materiali naturali. Il grande parco verde di Castelcicala apre le porte ai cosiddetti interventi site specific, opere realizzate appositamente per la mostra bruniana. La Land Art movimento nato negli anni sessanta negli Stati Uniti interviene e trasforma il paesaggio naturale, con interventi radicali con sensibili e sottili azioni e gesti concettuali. L’artista esce dallo spazio tradizionale della galleria o dal museo ed interviene direttamente sullo spazio macroscopico: ampie distese di deserto, montagne rocciose, fiumi che si estendono all’infinito, tipico della cultura anglosassone e del paesaggio americano. Il termine è stato coniato nel 1969 da Gerry Schum che ha realizzato un video-tape che raccoglie dal vivo gli interventi degli artisti.
Stanze delle arti – Arti visive Scultura Pittura Multimediale
Vittorio Avella, Rocco A. Valente, Michele D’Avanzo, Mario Errico, Alfonso Caccavale, Luigi Scarano, Ida Mainenti, Nuccia Vassallo, Aniello Collaro, Enzo Palumbo, Domnik Vision, Ernesto Santaniello, Raffaele Boemio, Roberto Iossa, Gimmi Devastato, Francesco Giovanni Sisinni, Maria Gagliardi, Maria Esposito, Sofia Cannavacciuolo, Ahmad Alaa Eddin, Peppe Esposito, Prisco De Vivo, Antonio Ledda, Carmine Ciccone, Marie Hance, Giuseppe Mollo, Michele Santonastaso, Paola Capriolo, Paolino Castaldo, Claudio Cuomo, Ferdinando Avana Russo.
Nel pieno rispetto dell’autenticità storica del complesso architettonico delle “stanze delle arti” le caratteristiche salienti delle opere esposte sono la flessibilità e l’interdisciplinarietà dei diversi linguaggi artistici, insieme a un discreto numero di lavori, capaci di delineare le ultime tendenze e culture contemporanee. Piuttosto che seguire un andamento cronologico tradizionale, si è optato per accrochage tematico, che accosta, dove possibile, opere e artisti estremamente eterogenei attorno a un’idea quella appunto “con gli occhi di Bruno”. Le opere sono in linea con le ricerche piu recenti del nuovo Astrattismo, Espressionismo Astratto, Concettuale, Informale, il gesto, il segno e la materia sono le componenti essenziali del linguaggio pittorico e plastico dei lavori delle “stanze delle arti”.
Performance - Happening – Installazioni ambientali
Mary Pappalardo, Teresa Capasso, Fiormario Cilvini, Pietro Mingione, Walton Zed, Diana D’Ambrosio, Gianfranco Coppola, Anna Crescenzi, Giuseppe Gargiulo, Giacomo Savio, Eduardo Alamaro, Felix Policastro, Raffaele Avella, Simona Giglio, Nunzio Meo, MATE, Gianroberto Iorio, Claudio Bozzaotra, Veronica Vecchione.
“Ogni opera d’arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità” dice il grande pianista Daniel Barenboim aprendo involontariamente all’elemento della “doppia faccia”, della interazione, del dialogo tra ambiti artistici diversi (arte, teatro, musica, moda, danza e cinema). Il mondo dell’arte insieme ad altre discipline artistiche fa parte a pieno titolo del vivere comune, del gusto e della comunicazione contemporanea. Le poetiche dell’azione: happening, performance, fluxus sono correnti ed esperienze fondate sulla produzione di eventi, quindi sull’azione e il gesto che finisce con il comprendere la vita stessa; i punti di riferimento rimandano alle azioni dada e futuriste ma sono in dialogo e si confrontano con la comunicazione di massa. Il termine happening (avvenimento) designa l’opera che non punta più sull’oggetto, ma sull’evento. L’artista parte da un progetto di azione, nel quale coinvolge attivamente il pubblico. L’azione in genere non avviene nello spazio chiuso di una galleria, ma spesso negli spazi pubblici e privati, dove l’artista irrompe all’improvviso con il suo gesto secondo una improvvisazione che rompe con le abitudini mentali dello spettatore. L’happening nasce dall’esperienza artistica interdisciplinare: arte, musica, teatro di John Cage. Si sviluppa negli Stati Uniti dal 1958 in poi, con il lavoro di Allan Kaprow e Robert Whitman.
L’arte come esperienza è presente nelle installazioni ambientali che hanno come soggetto principale il coinvolgimento del pubblico, che deve interagire con l’opera ma talvolta modificarla e realizzarla. Il fruitore dell’arte ne diventa anche co-protagonista, in una prospettiva di superamento dei confini tra arte e vita. Le installazioni ambientali sono state realizzate con materiali diversi, dai più tradizionali a quelli più tecnologicamente avanzati, con materiali grezzi o manipolati, video, elementi meccanici o componenti musicali o immagini. Le opere sono state progettate appositamente per i “luoghi del borgo bruniano”, pertanto, definite anche installazioni site specific, in cui il contesto e l’ambiente che li accoglie è attivamente coinvolto nell’opera.
I giovani artisti dell’Accademia Belle Arti di Napoli: Mario Meo Antonino Di Sarno Stefania Navarro Simone Esposito Mario De CiccoMartin Calabrese Rosa Vinciguerra Mirko Della Rossa. I giovani artisti emergenti hanno elaborato lavori esteticamente molto interessanti e vicini alle poetiche neoavanguardiste, post-moderne e ai linguaggi tradizionali e multimediali, con uno sguardo critico e attento sulla società odierna e il mondo dell’arte con una riflessione sul pensiero “bruniano”.
Testo critico a cura di Massimiliano Coppola
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