Compito di un'Accademia è quello di fornire, oltre al tradizionale percorso laboratoriale, che distingue questa istituzione dalle altre facoltà universitarie, una ampia offerta formativa che si estende alla didattica per l'arte alla progettazione per l'impresa, le nuove tecnologie, la fotografia ed il design, ed in aggiunta proporre il più alto numero possibile di esperienze al di fuori delle mura scolastiche, tramite workshop, laboratori, stage, appuntamenti espositivi.
L'Accademia Albertina si pone da anni all'avanguardia da questo punto di vista, conscia che l'esperienza esterna può e deve accrescere la consapevolezza degli studenti per la storia e la memoria dei luoghi di una grande, stimolante e complessa città come Torino.
L'arte pubblica, in specie quella “muralista”, che si confronta, cioè, con la dimensione metropolitana per costruire nuove narrazioni, ha conosciuto, in Europa ed in Italia, una significativa crescita. La dimensione pubblica è quella in cui attualmente l'arte riscopre la sua dimensione didattica ed etica.
La pittura, così come tecniche di riproduzione affini sul piano della bidimensionalità e della “bassa definizione” quali grafica, fumetto, immagini pubblicitarie, è attualmente divenuta strumento privilegiato per una buona fetta dell’ultima generazione.
L’arte in generale è, da un po’ di anni, considerata fenomeno “alla moda”. Complice un’euforia in buona parte artificiosa e determinata, a mio parere, principalmente dall’invasività, per certi aspetti anche benefica, di un apparato comunicativo che, sempre più famelico di argomenti da dibattere e divulgare, ha scoperto, da ultimo, anche l’arte come detentrice di una non trascurabile nicchia di interesse, in particolar modo quando si avvale degli strumenti retorici dello stupore e del sensazionalismo, come ben ha insegnato la sagace lezione di marketing della nuova arte inglese.
Questo “ritorno alla pittura” è invece fenomeno puramente nostrano, figlio più che altro della stanchezza intollerabile prodotta dagli anni ’90, in parte perpetuatasi anche nel decennio successivo, con la loro ininterrotta sequela di trovate neoconcettuali banalmente citazioniste e sterili dal punto di vista linguistico, e di artisti, così come anche di critici, “usa e getta”. In realtà la pittura, dopo un’evidente assenza dalla scena durata alcuni anni, dovuta alla fenomenologia di un’arte che aveva imposto gli ardori minimalisti ed analitici del Concettuale storico, è ritornata in forze sulla scena dopo la metà degli anni ‘70, dapprima in solitaria, dagli anni ’80 in poi, fino ad oggi, in compagnia di altre modalità espressive che danno corpo all’eclettismo artistico contemporaneo.
L’ultima generazione pare usare il tramite pittorico per stabilire con lo scenario contemporaneo un rapporto di evocazione, sublimando il reale per trarne i riposti umori, sfidando la fotografia e costringendola ad adeguarsi rincorrendola sul suo terreno.
Quanto oggi appare parzialmente inedito e stimolante è l’attitudine a mescolare con disinvoltura tracce e visioni appartenenti di pari alla cultura “alta” ed a quella “bassa”. Brani di storia si mescolano a visioni psichedeliche e metropolitane, insieme a simboli appartenenti al repertorio tradizionale della pop art, così come al fashion, all’illustrazione, al fumetto, creando una equilibrata miscellanea che sembra rinverdire i fasti dei migliori anni Ottanta, quando si manifestò la riscoperta dell’individualismo e la ricerca di un’estetica appagante in grado di contaminare i generi. Il rapporto tra “arte pura” ed “arte applicata”, nel corso del Novecento spesso sbilanciato a favore della seconda, pronta a carpire dalla prima le innovazioni linguistiche per adattarle alla cultura di massa, adesso pare posizionato su di un livello di perfetto equilibrio, con i due ambiti ad assumere la funzione di vasi comunicanti.
Il Museo d'Arte Urbana, che dirigo sin dalla prima fase progettuale datata 1995, nell'ambito della convenzione con l'Accademia Albertina, dal 2014, ha prodotto numerosi stage. e laboratori didattici sui temi della Resistenza e della Costituzione, con opere realizzate presso il Polo del '900 e Piazza Arbarello, due laboratori di pittura mural sul tema "Il Senso del Corpo" in Borgo Campidoglio, in occasione della prima edizione, nel 2015, del FISAD : la prima sulla parete dell'ANPI Martinetto in cui il corpo simboleggiato era quello dei combattenti per la Liberazione, in occasione del Settantesimo Anniversario, la seconda fondata su una visione di equilibrio, armonia ed agilità, con l'opera "Il Contorsionista".
Nel 2018 Accademia e MAU hanno promosso un laboratorio didattico, sulle pareti esterne dell'Ex Opificio Simbi, ora Casa Federico Ozanam, collocata in Borgo Vittoria, nella zona di Largo Giachino, limitrofa a Borgata Tesso, tra via Foligno e via Andrea Cesalpino-via Stradella (Spina Reale), progettata, tra il 1938 ed il 1941 dall'architetto futurista Nicolaj Diulgheroff. L'edificio, dopo varie modalità di utilizzo, va adesso qualificandosi come spazio culturale polivalente. Sono state realizzate, con il consenso e la collaborazione dei residenti, due grandi opere murali. La prima, in via Foligno, consistente in una serie di "oblò" sul tema delle migrazioni, la seconda, sulla Spina Reale, si è tramutata in una grande affresco sulla storia, il presente ed il futuro di uno storico quartiere torinese come Borgo Vittoria, tradizionale sito operario attraversato dalle migrazioni che hanno caratterizzato prima il secondo Novecento, poi il nuovo millennio, ed attualmente in una fase di profonda trasformazione urbanistica che non gli ha fatto perdere l'anima di luogo di aperta e civile convivenza.
Nel corso del 2019 abbiamo ultimato un murale amovibile sulla parete del Banco Alimentare del Piemonte a Moncalieri, con gli studenti Giuseppe Mulas, Matteo Gravante ed Oliviero Biagetti, per celebrare il trentennale di un'organizzazione tesa verso il bisogno tramite una solidarietà diffusa.
Tutti gli interventi citati, e quello in corso per il FISAD 2019, sono stati realizzati con gli studenti della Scuola di Pittura del Prof. Giuseppe Leonardi, che si conferma una fertile fucina di talenti.
Un selezionato gruppo, composto da Giuseppe Gallace, Eric Pasino, Delia Moro, Gabriele Domenico Casu, Francesca Lodo, Stefano Merlo, con il supporto di Xenofon Lazaridis, sta attualmente operando, con eccellenti risultati, in una zona interessante di Torino, il quartiere Barca, luogo che vale la pena conoscere.
Su invito degli appassionati amministratori della Circoscrizione 6, in particolare la Presidente Carlotta Salerno, la Coordinatrice Cultura Isabella Martelli e la Consigliera Carmela Mancini, che hanno raccolto con sensibilità le sollecitazioni di cittadini ed associazioni, stiamo intervenendo per riqualificare l'area del porticato e del giardino di via Anglesio.
Via Anglesio è un luogo di ritrovo ed aggregazione cui i cittadini tengono molto, con un porticato che ospita sedi di associazioni ed un giardino con chiosco che ha adottato da tempo una inedita copia di animali allo stato libero : un gallo ed una gallina.
Purtroppo negli ultimi anni l'incuria ha decretato un degrado architettonico ed estetico, cui si pensa di porre rimedio, tramite la creatività artistica ed il colore, ed una serie di interventi dell'Ufficio Tecnico della Circoscrizione 6.
Gli studenti, coordinati dal Prof. Leonardi, e dal responsabile operativo della Didattica del Museo d'Arte Urbana Vito Navolio, ascoltate le voci dei cittadini, stanno realizzando, su muri, colonne, panchine e saracinesche, opere che raccolgono la storia e la suggestione del luogo donandogli, tramite l'arte, nuova vita.
Edoardo Di Mauro,
Vice Direttore Accademia Albertina, Presidente Museo d'Arte Urbana
On-line dal 15-10-2019 questa pagina
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