Riceviamo e Pubblichiamo:
L’Arte Contemporanea al Castello di Cicala
“Con gli occhi di Bruno”
Nola 13 luglio 2023 ore 20 presentazione dei luoghi e dell’evento
Inaugurazione della mostra dal 14 al 16 settembre 2023
Nel luogo nativo del filosofo nolano Giordano Bruno (Nola,1548 - Roma 1600) l’Associazione “Il papavero”, presieduta da Carolina Masucci ha promosso la mostra di arte contemporanea nata dall’idea progettuale dell’architetto e storico Giuseppe Mollo e l’artista Nunzio Meo. Per questa occasione sono state scelte ben oltre cinquanta opere di artisti del panorama artistico campano, nazionale ed internazionale, per decorare i vari luoghi storici del Castello di Cicala.Nelle opere bruniane dal Calendaio (1582) ai Furori (1585), l’intreccio tra filosofia, letteratura e pittura costituisce uno dei nuclei teorici più importanti del filosofo Nolano. Di questo intreccio l’intellettuale e filosofo Nuccio Ordine, scomparso da poco, ha scritto un saggio nel 2003 (La soglia dell’ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno). La serie delle sette opere si apre con una commedia, di cui il protagonista è un pittore filosofo e si chiude con un dialogo in cui il filosofo-pittore dipinge e descrive le immagini. Filosofare e dipingere, infatti, come scrive Ordine per il Nolano significa partire dall’ombra con il disperato tentativo di superarne la soglia. La mostra nolana si pone come processo di “metamorfosi”, dove l’artista rappresenta l’attualità e in special modo la trasformazione del clima culturale contemporaneo in un contesto di grande importanza come i luoghi “bruniani”. C’è così, la piena consapevolezza che ogni trasgressione filosofica o artistica genera una metamorfosi , cioè una nuova coscienza di se stessi e del mondo che ci circonda, Il Nolano innamorato della sapienza testimonierà con la stessa sua vita l’intreccio tra esistenza e conoscenza, parola e pensiero.
L’evento secondo la proposta critica e curatela, è una vera e propria occasione di riferimento per valutare lo stato delle cose nell’ambito delle arti visive dell’area metropolitana di Napoli e in Italia. Per capire e comprendere almeno parzialmente l’arte e le tendenze di oggI, è impossibile prescindere dall’arte di Marcel Duchamp, che è stata la più radicale, la più coraggiosa e fertile ed ha aperto agli scenari contemporanei, rovesciando ogni regola estetica tradizionale e, infine, ha aperto a diverse forme di nuove sperimentazioni.L’oggetto quotidiano (ruota di bicicletta, scolabottiglie), il già fatto (ready-made) viene decontestualizzato dall’ambito quotidiano all’ambito del museo, con un implicita perdita di funzionalità, l’oggetto diventa così un’opera d’arte senza nessun intervento plastico-manuale dell’artista.
Espongono i lavori quattro generazioni diverse di maestri e artisti: una prima importante generazione di maestri emersa durante gli anni novanta, sempre pronta a sperimentare e rinnovare il proprio linguaggio; una seconda generazione affermatasi negli anni duemila; una terza ondata di artisti emersi dopo gli anni duemila ed infine i giovani emergenti dell’Accademia Belle Arti di Napoli, che rielaborano tematiche legate alla nuova società odierna, multimediale e multiculturale. Delle opere esposte alcune sono ancora legate alle esperienze delle avanguardie storiche ed altre si avvicinano a movimenti artistici post-avanguardisti. Altri artisti propongono “oggetti d’arte” spesso spiazzanti e dissacratori, ma comunque riconoscibili nella sfera del dadaismo storico o neodada, e altri ancora hanno recuperato il tema del consumismo e del benessere economico, come indicatore dei valori o dei disvalori della società contemporanea. Un ristretto numero di artisti, infine, ha dato sfogo alla propria fantasia e al proprio inconscio per affrontare i temi della sessualità, della famiglia, della solitudine e della maternità.
Nelle opere sono presenti elementi di discontinuità, tuttavia, è possibile riconoscere sperimentazioni e poetiche che riprendono tematiche legate a movimenti e correnti artistiche contemporanei, quali: il Concettuale, l’Happening, Fluxus,la Land Art, il Post-Modern e la Transavanguardia.
Land Art o Earth Art: Davide Carnevale, Rosanna Iossa, Alessandra Maisto, Anna Colmayer
Ambiente/Arte - Il magnetismo e le diverse forme di energie latenti nei materiali naturali. Il grande parco verde di Castelcicala apre le porte ai cosiddetti interventi site specific , opere realizzate appositamente per la mostra bruniana. La Land Art movimento nato negli anni sessanta negli Stati Uniti interviene e trasforma il paesaggio naturale, con interventi radicali con sensibili e sottili azioni e gesti concettuali. L’artista esce dallo spazio tradizionale della galleria o dal museo ed interviene direttamente sullo spazio macroscopico: ampie distese di deserto, montagne rocciose, fiumi che si estendono all’infinito, tipico della cultura anglosassone e del paesaggio americano. Il termine è stato coniato nel 1969 da Gerry Schum che ha realizzato un video-tape che raccoglie dal vivo gli interventi degli artisti.
Stanze delle arti – Arti visive
Vittorio Avella, Rocco A. Valente, Michele D’Avanzo, Mario Errico, Alfonso Caccavale , Luigi Scarano, Ida Mainenti, Nuccia Vassallo, Aniello Collaro, Vincenzo Palumbo, Domnik Vision, Ernesto Santaniello, Raffaele Boemio, Veronica Vecchione, Roberto Iossa, Gimmi Devastato, Francesco Giovanni Sisinni, Maria Gagliardi, Maria Esposito, Sofia Cannavacciuolo, Simone Esposito, Ahmad Alaa Eddin, Peppe Esposito, Prisco De Vivo, Antonio Ledda, Carmine Ciccone, Marie Hance.
Nel pieno rispetto dell’autenticità storica del complesso architettonico delle “stanze delle arti” le caratteristiche salienti delle opere esposte sono la flessibilità e l’interdisciplinarietà dei diversi linguaggi artistici, insieme a un discreto numero di lavori, capaci di delineare le ultime tendenze e culture contemporanee. Piuttosto che seguire un andamento cronologico tradizionale, si è optato per accrochage tematico, che accosta, dove possibile, opere e artisti estremamente eterogenei attorno a un’idea “ con gli occhi di Bruno”. In linea con le ricerche degli anni del nuovo Astrattismo, Espressionismo Astratto e Informale gesto, segno e materia sono le componenti essenziali del linguaggio pittorico e plastico di alcune opere.
Performance - Happening – Installazioni ambientali
Mary Pappalardo - Teresa Capasso - Fiormario Cilvini - Pietro Mingione - Walton Zed - Diana D’Ambrosio - Gianfranco Coppola - Anna Crescenzi - Giuseppe Gargiulo - Giacomo Savio - Eduardo Alamaro - Felix Policastro - Raffaele Avella - Peppe Esposito - Simona Giglio - Nunzio Meo - Gianroberto Iorio - Claudio Bazzaotra.
“Ogni opera d’arte ha due facce, una per per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità” dice il grande pianista Daniel Barenboim aprendo involontariamente all’elemento della “doppia faccia”, della interazione, del dialogo tra ambiti artistici diversi (arte, teatro, musica, moda, danza e cinema). Il mondo dell’arte insieme ad altre discipline artistiche fa parte a pieno titolo del vivere comune, del gusto e della comunicazione contemporanea. Le poetichedell’azione: happening, performance, fluxus sono corrrenti ed esperienze fondate sulla produzione di eventi, quindi sull’azione e il gesto che finisce con il comprendere la vita stessa; i punti di riferimento rimandano alle azioni dada e futuriste ma sono in dialogo e si confrontano con la comunicazione di massa.Il termine happening (avvenimento) designa l’opera che non punta più sull’oggetto, ma sull’evento. L’artista parte da un progetto di azione, nel quale coinvolge attivamente il pubblico. L’azione in genere non avviene nello spazio chiuso di una galleria, ma spesso negli spazi della, dove l’artista irrompe all’improvviso con il suo gesto e si sviluppa dunque secondo una improvvisazione che rompe con le abitudini mentali dello spettatore. L’happening nasce dall’esperienza artistica interdisciplinare: arte, musica, teatro di John Cage. Si sviluppa negli Stati Uniti dal 1958 in poi, con il lavoro di Allan Kaprow e Robert Whitman.
L’arte come esperienza è presente nelle installazioni ambientali che hanno come soggetto principale il coinvolgimento del pubblico, che deve interagire con l’opera ma talvolta modificarla e realizzarla. Il fruitore dell’arte ne diventa anche co-protagonista, in una prospettiva di superamento dei confini tra arte e vita.
I giovani artisti dell’Accademia Belle Arti di Napoli : Mario Meo - Antonino Di Sarno - Stefania Navarro - Simone Esposito - Mario De Cicco - Martin Calabrese - Rosa Vinciguerra.
I giovani artisti emergenti hanno elaborato lavori esteticamente molto interessanti e vicini alle poetiche neoavanguardiste, post-moderne e ai linguaggi multimediali, con uno sguardo critico e attento sulla società odierna e il mondo dell’arte.
Testo critico a cura di Massimiliano Coppola
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