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Ingresso: 18.00 €
Rhiannon Giddens è una acclamata musicista e cantante di musica popolare e tradizionale, suonata su violino e banjo fretless; Francesco Turrisi è un pianista e percussionista italiano esperto di jazz, musica antica e musica tradizionale del mediterraneo; a prima vista, i loro mondi non si sovrappongono. Ma in occasione di un casuale incontro musicale in Irlanda, hanno scoperto che i brani per Banjo dei ministrel americani del 19° secolo e i ritmi tradizionali per tamburello siciliano (giusto un assaggio... https://www.youtube.com/watch?v=OmuBe1vV5wg) si adattano tra loro in maniera incredibilmente naturale. [i 'ministrel show' erano una forma di spettacolo statunitense che consisteva in una miscela di sketch comici, varietà, danze e musica, interpretati da attori bianchi con la faccia dipinta di nero, cioè in Blackface o -specialmente dopo la Guerra Civile Americana- da Afroamericani, sempre con la faccia dipinta di nero. I minstrel show rappresentavano i neri in maniera stereotipata, e quasi sempre offensiva: in questi spettacoli erano immancabilmente mostrati come ignoranti, pigri e superstiziosi, e veniva accentuato in maniera caricaturale il loro amore per la musica. Il minstrel show è considerato
la prima forma teatrale originale statunitense e fra il 1830 e il 1840 ebbe un ruolo fondamentale nella nascita dell'industria discografica statunitense. Per lungo tempo è stato una finestra su come la popolazione statunitense bianca vedeva la popolazione nera. Nonostante i suoi forti connotati razzisti ha stimolato per la prima volta l'interesse dei bianchi nei confronti della cultura e delle tradizioni afroamericane. Ndr]
Rhiannon Giddens (voce, banjo, violino)
Il 2016 è un anno incredibile per Giddens: è selezionata per partecipare al Transatlantic Sessions: un prestigioso progetto di collaborazione tra musicisti americani e ‘celtici’. L'ensemble così costituito si esibisce come parte del Celtic Connections a Glasgow e tiene un breve tour nel Regno Unito e in Irlanda. Nello stesso anno, Rhiannon diventa il primo cittadino americano ad essere premiato come Cantante Folk dell'Anno ai BBC Radio 2 Folk Awards ed è insignita del prestigioso Premio Steve Martin per l'Eccellenza in Banjo e Bluegrass (l'unica donna e l'unica persona di colore a ricevere il premio nei suoi sei anni di storia); infine Giddens e i Carolina Chocolate Drops vengono inseriti nella North Carolina Music Hall of Fame. Il 2017 è l’anno in cui Rhiannon pubblica il suo secondo album, Freedom Highway, anch’esso vincitore del premio Album dell’Anno per l’International Folk Music Awards ed è anche l’anno in cui diventa il quarto musicista di sempre ad esibirsi sia al Newport Folk Festival che al Newport Jazz Festival. A giugno compare nel pluripremiato documentario The American Epic Sessions, diretto da Bernard MacMahon, in cui esegue One Hour Mama e la ballata folk inglese Pretty Saro. Ad ottobre, Giddens viene nominata uno dei MacArthur "Genius" Fellows 2017; l'organizzazione osserva che …la spinta di Giddens a comprendere e trasmettere le sfumature, le complessità e le interrelazioni tra le tradizioni musicali sta migliorando il nostro presente musicale con una ricchezza di suoni e trame del passato. Si è esibita per il Presidente Obama e la First Lady alla Casa Bianca in un Omaggio al Gospel, insieme ad Aretha Franklin e Emmylou Harris; l’esibizione è stata trasmessa sul canale TV americano PBS. Ha duettato con la superstar del country Eric Church sulle note del suo potente brano anti-razzista Kill a Word, per settimane nella Top 10 delle radio country USA; i due hanno eseguito la canzone al The Tonight Show e ai CMA Awards.Francesco Turrisi (percussioni, fisarmonica, pianoforte)
E’ stato definito un alchimista musicale e un poliglotta musicale dalla stampa internazionale per la varietà delle sue influenze ed esperienze musicali. Nel 2015 ha accompagnato Bobby McFerrin per una tournee in Italia, suonato la musica di Steve Reich con il gruppo avantgarde newyorkese Bang on a Can, suonato con il bassista Barry Guy e la cantante greca Savina Yannatou, registrato con il cantante Argentino Nahuel Pennisi, accompagnato la diva del fado Portoghese Misia, lavorato a un nuovo progetto in duo con Gabriele Mirabassi e partecipato a più di venti concerti con il gruppo di musica antica L’Arpeggiata, insieme a Gianluigi Trovesi (tra cui alla Carnegie Hall, Wigmore Hall, Koln Philharmonie, etc…). Ha lasciato la sua nativa Italia nel 1997 per studiare piano jazz e musica antica al prestigioso Conservatorio Reale dell’Aja. Dal 2004 collabora con il gruppo di musica antica L’Arpeggiata, con il quale ha suonato nei festival piu’ importanti in Europa e nel mondo (Cina, Turchia, Colombia, Russia etc…). Collabora regolarmente anche con la cantante tradizionale Italiana Lucilla Galeazzi, con i gruppi Irlandesi Yurodny (jazz contemporaneo con influenze balcaniche), Gregory Walkers (musica antica) Crash Ensemble e Resound (musica contemporanea). Francesco è inoltre leader di Taquin, un ensemble che sperimenta cercando di avvicinare i mondi del jazz contemporaneo, della musica antica e della musica mediterranea. E’ anche fondatore di Tarab (ensemble che crea un ponte immaginario tra musica tradizionale Irlandese e Mediterranea) e di Zahr (che cerca legami tra musica araba e Italiana). Ha registrato quattro album come leader e due come co-leader per la sua etichetta Taquin Records e per l’etichetta Irlandese Diatribe Records. Il suo ultimo album Grigio ha come ospiti la cantante tradizionale Irlandese Roisin El Safty, la cantante di musica antica Catalana Clara Sanabras e il virtuoso di tamburi a cornice Zohar Fresco. Ha suonato, collaborato e registrato con artisti del mondo del jazz, della musica classica, della musica antica e della world music, tra cui, oltre ai già citati: Dave Liebman, Nils Landgren, Wolfgang Muthspiel, Maria Pia de Vito, Theodosii Spassov, Gavin Bryars, Bang on a Can, The King’s Singers, Veronique Gens, Philippe Jaroussky, Pepe el Habichuela, Bijan Chemirani. Tutte queste disparate esperienze musicali confluiscono nel suo modo unico e originale di suonare il pianoforte. Lo stile delle sue composizioni al pianoforte è infatti difficile da definire, si avvertono echi di contrappunti rinascimentali, bassi ostinati, melodie modali mediterranee, minimalismo e scintillanti improvvisazioni jazz.
La sua capacità di rielaborare melodie antiche e ritmi attraverso il prisma del jazz contemporaneo, definisce Turrisi come una delle voci più originali ad essere emerse nella scena Europea negli ultimi dieci anni. (Ian Patterson – All About Jazz).

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