″Torino, maggio 2010. Una missione in Afghanistan si conclude tragicamente con l’uccisione di alcuni militi italiani. Al Salone del Libro lo speaker di turno inizia la sua presentazione ma, con la morte nella testa, sbaglia. «Siamo qui, al Salone del Lutto…». Poi si corregge, ma l’appunto è preso.″
Questo l'incipit della presentazione del blog titolato appunto Salone del Lutto, un luogo virtuale nel quale le ideatrici, Silvia Ceriani e Serena Fumero, stanno raccogliendo e rubricando ispirazioni, con ironia e compostezza, riuscendo pienamente nell'intento di raccontare l'epilogo dell'esistenza in maniera lieve e mai dissacrante, e con un contorno culturale di tutto rispetto, che spazia dalla fotografia alla musica, dalla moda alla gastronomia (sì, anche quella).
Nella "distesa" prospettiva della realizzazione di un SdL più che mai reale, con interi padiglioni dedicati a un’esposizione commerciale del mondo funebre, con bare, urne, carri e corone, si sono già concretizzati alcuni eventi: la visita al Museo di anatomia di Torino e a "The Human Body Exhibition"; la festa di compleanno al cimitero di Staglieno con picnic annesso; la presentazione di “Lezioni di anatomia” con Nicolò Pellizzon; la colazione sul prato dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli per festeggiare San Giovanni decollato; e la messa in scena del «Banchetto funebre per cose futili» a Cuneo, ispirato al brano di Joris-Karl Huysmans.
Ed ora, proprio a rimarcare l'inesorabile scandire del tempo, la presentazione de "Il calendario del lutto", che assegna ogni giorno a qualcuno che in quel giorno è morto, chiamandolo a raccontare la morte. Perché fare finta di niente è inutile. E anche rimandare il pensiero.
La gente muore ogni giorno. Tutti i giorni. Di tutti gli anni. Ogni calendario, in fondo, è un memento mori. Un susseguirsi di martiri, vergini, beati e commemorazioni di esecuzioni. E uno scandire il tempo che ci avvicina, ogni giorno di più, alla fine.
Ma il Salone del Lutto con i fatti di religione c’entra poco, pur apprezzando chiese, cimiteri, e innumerevoli altre attestazioni devozionali. E così, da un paio di anni, il calendario se lo fabbrica da sé –online (http://on.fb.me/1z5Zpvc)–, assegnando ogni giorno a qualcuno che in quel giorno è morto e chiamandolo a dire la sua. Sulla morte. Ma anche su innumerevoli altri argomenti. È un calendario laico: zeppo di scrittori, musici, ballerine, pittori, attori, e molto altro ancora.
Di un prodotto virtuale cos'altro si può fare se non una presentazione reale? Vi aspettiamo tutti, il 16 gennaio, alle ore 21, alla Libreria Trebisonda in via Sant'Anselmo 22 a Torino, per raccontarvi storie, per brindare al 2015 e spiluccare qualche cioccolato luttuoso.
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