Ad aprire la stagione nuova del Circolo dei lettori, il 5 settembre alle 21, sarà Aleksandar Hemon, in dialogo con Andrea Bajani.
Lo scrittore, nato a Sarajevo nel 1964, si è stabilito negli Stati Uniti nel 1992, dove si trovava al momento dello scoppio della guerra nella ex Jugoslavia per un soggiorno di studio; dal 1995 ha cominciato a pubblicare i suoi primi racconti in lingua inglese su riviste nordamericane. Nel 2000 si impone alla critica e al pubblico con The question of Bruno (2000; uscito per Einaudi, con il titolo Spie di Dio nel 2000), una raccolta di storie e un romanzo breve che utilizzando notizie, immagini d’archivio, voci enciclopediche e ricordi autobiografici, in cui traccia in modo molto originale le grande contraddizioni che hanno portato i Balcani a una guerra fratricida.
Premiato da un grande successo internazionale, ha pubblicato ancora: Nowhere man (2002; per l’Einaudi, con lo stesso titolo nel 2004), una serie di racconti intrecciati che hanno per protagonista Josef Pronek, già apparso nell’opera prima, un bosniaco esule negli Stati Uniti dal passato oscuro; Exchange of pleasant words e A coin nel 2006.
Dopo questi libri arriva Lazarus project (2008; per Einaudi, Il progetto Lazarus, 2010): un’articolata architettura narrativa che racconta ancora i demoni e le speranze di due esuli bosniaci in terra nordamericana.
Il libro per il quale sarà al Circolo il 5 settembre è la raccolta di racconti Amore e ostacoli (edizione originale: Love and obstacles 2008, per Einaudi con la traduzione di Maurizia Balmelli).
Dalla scheda del libro:
“Identità e finzione, fughe e ritorni, barriere e depistaggi, saggezza e inganno: otto storie affilate, ironiche e brillanti per raccontare la ricerca del proprio posto nel mondo. Un libro di storie interconnesse, una scrittura mai così vivace e immaginifica, un’atmosfera in bilico tra inquietudine e sfrenata comicità: a tirare le fila della narrazione, negli otto racconti di Amore e ostacoli, è un’unica voce, quella di un giovane che raggiunge la maturità in una Sarajevo comunista eppure cosmopolita e che, allo scoppio della guerra, decide di partire per gli Stati Uniti. Da aspirante poeta di Sarajevo a esule a Chicago, da ragazzino armato di telecamera Super8 a europeo dell’Est immancabilmente elogiato per la sua padronanza della lingua inglese, il multiforme protagonista delle otto storie di Hemon racconta la lotta rivelatoria e dolorosa tra identità e sentimento. (…) Nelle mani di Hemon, esperienze all’apparenza banali diventano audaci avventure cariche di significato, mentre situazioni uniche e laceranti si trasformano in terreno comune, in uno spazio che ogni lettore potrà chiamare casa”.
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