A tre anni di distanza dal precedente album “Fuori”, i Ministri sfornano il loro quarto capitolo discografico “Per un passato migliore”. La band milanese in questi anni otto anni si è guadagnata una credibilità che le ha consentito di essere tra le formazioni rock più quotate nel panorama italiano, ed è forse anche per questo motivo che Federico Dragogna e soci hanno deciso per questo nuovo disco che potevano rinunciare all’appoggio di una major ed uscire per l’indipendente GodzillaMarket. Il trio lombardo ha confezionato tredici episodi diretti e ruvidi, che ricordano l’esordio “I soldi sono finiti”, un rock granitico e senza fronzoli, che pesca a piene mani dagli anni Novanta: Nirvana, Foo Fighters, Smashing Pumpkins e così via. I testi assumono al solito una grande importanza ed il filo che lega molti dei brani è la responsabilità che ogni persona ha per le proprie scelte, per la sua storia, per il suo futuro, ma soprattutto per il suo presente. “Per un passato migliore” è il primo album prodotto da Tommaso Colliva (Calibro 35) dopo tre lavori a cura di Alessio Camagni.
Aggrega contenuto