La Baìo è un’antica festa alpina che affonda le sue radici in tempi remoti, in cerimonie primaverili di propiziazione dei nuovi raccolti con le quali si salutava il ritorno della “luce” dopo i bui mesi invernali. Tutti i partecipanti sono uomini, anche coloro che interpretano personaggi femminili. La festa, attraverso i diversi periodi storici, si è andata caricando di nuovi simboli che si sono sovrapposti ai precedenti fino ad assumere la struttura attuale.
La manifestazione si svolge in due domeniche consecutive e nel seguente giovedì grasso.
Quest’anno si svolgerà domenica 12 febbraio, domenica 19 febbraio e giovedì 23 febbraio. Ecco qui il programma completo degli eventi.
Una tradizione, consolidatasi in tempi relativamente recenti, ma che si è radicata profondamente nell’opinione popolare, indica la Baìo come un ricordo, una rievocazione storica delle incursioni di predoni saraceni che verso l’anno mille, provenienti dalle coste della Provenza, avrebbero terrorizzato la valle: la popolazione locale, insorta in armi, avrebbe liberato la propria terra da questo pericolo.
La prima domenica la Baìo di Sampeyre riceve la visita di quella di Calchesio, mentre Rore e Villar circoscrivono il loro territorio.
Di certo la Baìo è considerata dalla gente del luogo come una festa di libertà, di unione e di pace, caratteristiche senza le quali non avrebbe ragione di esistere.
L’incontro degli Abà, i capi supremi dei quattro gruppi, è un momento di grande solennità che si compie con l’incrociarsi delle spade in segno di saluto e di benvenuto.
Anche il grido “Baìo” che i protagonisti lanciano spesso durante la sfilata e che diventa sempre più frequente e più sentito con l’approssimarsi della conclusione della festa è un “inno” alla libertà, che contagia e coinvolge lo spettatore, rendendo la Baìo un momento veramente comunitario.
Il giovedì grasso la festa è caratterizzata, alla fine della giornata, dai processi: ogni gruppo giudica il proprio tesoriere accusato di furto ai danni della comunità, ma la sentenza emessa nei confronti dell’accusato non è la stessa in ogni Baìo.
Il termine Baìo, accezione occitana equivalente a “ABBADIA”, tra le sue origini da “ABBAZIA “ o “BADIA”, denominazione delle associazioni giovanili tardo medioevali che avevano lo scopo preminente, almeno in valle, di organizzare feste comunitarie.
Oggi, con il termine Baìo, s’intende sia la festa in sé sia il gruppo dei partecipanti.
La Baìo si svolge ogni cinque anni ed è composta da quattro gruppi o Baìe: quello del capoluogo (Piasso) e quelli delle frazioni di Villar, Calchesio e Rore.
Ciascuno è formato da un certo numero di coppie di personaggi, di cui alcune compaiono solo in un determinato gruppo.
I costumi di personaggi identici, ma appartenenti a Baìe diverse, possono presentare particolarità di un certo rilievo, caratterizzando così in modo marcato il gruppo di appartenenza.
L’elemento fondamentale dei costumi è rappresentato dai nastri di seta (BINDEL) che ornano e impreziosiscono abiti e copricapo, determinandone l’originalità.
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