Autore
Davide Amerio
Chi non conosce l’adorabile Wile? Chi non ha riso delle sue sfortunate imprese per dare la caccia a Bep Bep (l’inafferrabile struzzo)? Eternamente a pancia vuota, cerca di catturare il volatile con devastante genialità. Da dietro una roccia sente il richiamo “Bep Bep” e balza fulmineo, pronto ad agguantare la prelibata preda; ma si trova davanti un tir che suonava il clacson e che inevitabilmente lo riduce a un foglio di alluminio colorato sull’asfalto.
Sale sopra una protuberanza portando una roccia gigantesca; la posiziona in modo da farla cadere tirando una cordicella non appena il maledetto volatile passerà di sotto. Niente. La roccia non si muove, tranne quando lui ci salta sopra e finisce nel burrone con la pietra che lo schiaccia.
Offre cibo-esca al veloce pennuto azzurro con dentro ferraglia e quando Bep Bep, dopo averla ingoiata, scappa alla vista del predatore, lo insegue con una calamita legata all’addome. Quando sta per raggiungerlo lo struzzo cambia direzione all’improvviso, e Wile si trova sui binari di fronte a un treno che passava da quelle parti. Se non c’è il treno il nostro povero coyote prosegue per la tangente, si proietta fuori dal sentiero, e rimane sospeso a mezz’aria nel vuoto, pensieroso; sino a quando si rende conto che la terra sotto ai suoi piedi non c’è più da un pezzo. Solo allora prende coscienza e, afflosciate le lunghe orecchie, estratto un cartello di saluto, fa “ciao ciao” con la manina al pubblico precipitando nel solito burrone che lo attende puntuale.
Non vince mai Wile; sopratutto non si capacita mai dei suoi errori. Un misto tra la sfiga di Paperino, l’apocalittica inventiva di Paperoga e la cocciutaggine di Amelia.
Anche lui, però, ha rivelato che voterà convintamente “SI” al Referendum Costituzionale. Certo, – ha dichiarato in una recente intervista, – non è che la riforma sia stata scritta proprio bene, anzi; ci sono parti che potevano essere un po’ più chiare.
Topolino, – il cronista di Toponews che ha condotto l’intervista,- ha cercato, non senza qualche difficoltà, di informare Wile che la Costituzione non è un testo qualsiasi. Non è un temino di scuola per il quale la maestra ti assegna un 6= e tu puoi dire che in fondo hai preso una sufficienza.
Wile ha ribadito che “se si dice sempre “NO”, non cambierà mai nulla”. Il giornalista ha voluto allora ricordare come, in genere, sono gli “Yes man” quelli presi a modello per indicare “qualità” quali l’imbecillità cronica, la paraculaggine senza frontiere e l’assoluta incapacità di pensare con la propria testa.
Dopo qualche attimo di silenzio il coyote ha affermato che, secondo lui, la riforma è comunque valida perché cancellerà il Senato e farà risparmiare un mucchio di soldi. A quel punto il povero cronista si è reso conto del ginepraio in cui si era andato a infilare. Il simpatico, perdente, disastroso Wile, non aveva la più pallida idea di cosa contenesse, veramente, la Riforma Costituzionale.
Calato un interminabile silenzio tra i due, nella mente distratta di Wile già si orchestravano nuovi progetti per la cattura dello struzzo; mentre in quella di Topolino scorrevano le migliaia di parole che avrebbe dovuto pronunciare per cercare, almeno un poco, di far comprendere all’intervistato la gravità della situazione.
Il cronista avrebbe voluto chiedere al coyote se comprendeva che, con la riforma, gli sarebbe stato negato il diritto di scegliere; che sotto l’apparente “modernità” si celava la volontà di trasferire i poteri a un uomo solo, padrone di una maggioranza nominata con una legge elettorale incostituzionale; che il pasticcio delle competenze tra Regioni e Stato avrebbe creato una marea di conflitti; che non veniva messa in opera nessuna “semplificazione” dei processi legislativi, quanto un’accozzaglia di tortuose procedure; che con carta, penna e calcolatrice, e i bilanci del Senato, si poteva agevolmente dimostrare come i “risparmi” fossero esigui e avrebbero potuto essere raggiunti senza modificare 47 articoli della Costituzione vigente. Che quel “risparmio” non era nemmeno pari al costo di un nuovo cacciabombardiere F-35, mal funzionante, comprato dal governo.
Avrebbe voluto fargli vedere, dati storici alla mano, che le lungaggini sono della politica, non del testo costituzionale. Spiegargli che sono i politici a rendere veloci l’approvazione delle leggi che fanno loro comodo, o quando sono volute dai poteri finanziari e dai burocrati europei; mentre diventano lente quelle a loro sfavore. Che non esistono regole per garantire la governabilità in assoluto se le forze politiche non si comportano in modo responsabile. Che le maggioranze sono sempre volubili, anche con cospicui premi elettorali, se gli eletti non mantengono fede agli impegni assunti con gli elettori.
Come far comprendere la bellezza della Costituzione a chi non la vede? Come far capire le reali priorità del paese e le opportunità offerte da un Carta ricca di principi fondamentali (umani, sociali, economici, democratici, libertari) mai attuata sino in fondo?
Ma Topolino tacque. Guardò l’aria ebete e sognante del proprio interlocutore. Pensò a tutte quelle dichiarazioni in favore del “SI” da parte di “illustri” (?) personaggi: del mondo dello spettacolo, dell’economia, della politica, dell’imprenditoria. Provava disgusto per molti di questi approfittatori della convenienza di turno, ma umana commiserazione per il signor Wile.
Signor Coyote, riprese il cronista tornando alla realtà, grazie per questa intervista illuminante. E’ stata un’esperienza indimenticabile il conoscerla… ci rivediamo in fondo al Canyon.
Davide Amerio per Scenarieconomici.it
Davide Amerio
On-line dal 25-11-2016 questa pagina
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