Autore
Davide Amerio
di Daniela Giuffrida.
“Occorre procedere alla rimozione del manufatto e alla smilitarizzazione di tutta la zona.“è il parere inequivocabile dei Consulenti Tecnici di parte che oggi hanno depositato al CGA (allegata alla Memoria Autorizzata dei legali “no Muos”) la loro relazione finale, di oltre 150 pagine.
Depositata stamane, presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, nella sede Giurisdizionale di Palermo (Ric. n. 379/2015 R.G. – U.P. 14.04.2016), dai Legali delle Associazioni ambientaliste (Legambiente e W.W.F. Italia), dell’ Ass. Movimento No Muos Sicilia, dei Comuni di Modica, Gela e Vittoria e di un folto gruppo di singoli cittadini niscemesi, la Memoria Autorizzata contro il Ministero della Difesa, l’Assessorato Territorio e Ambiente e tutte le altre parti in causa, nel processo amministrativo di secondo grado, giunto ormai in fase conclusiva.
Lo scorso 26 febbraio, il C.G.A.R.S aveva stabilito con un’ ordinanza (la n.59/16 emanata al posto dell’attesa sentenza definitiva) che il Collegio di Verificazione completasse le misure già disposte con la precedente sentenza non definitiva del 3 settembre 2015.
I verificatori, cioè, avrebbero dovuto compiere, stavolta “realmente” e in situ, le misurazioni ad impianto funzionante alla massima potenza ed aveva imposto come termine ultimo il 4 aprile, per la consegna della memoria dei legali.
La memoria è stata dunque depositata nei tempi previsti e, come avrebbe dovuto, contiene anche la risposta alla relazione di integrazione alla verificazione, dei Consulenti Tecnici di parte avversa al Ministero della Difesa.
Come siano andate le misurazioni ormai lo sappiamo bene (ne abbiamo parlato ampiamente qui): nulla di quanto previsto dai giudici del CGA è stato ancora una volta osservato e la conferma di questo, arriva dalla risposta di tecnici e legali.
I legali hanno confermato tutte le eccezioni, deduzioni e richieste già formulate con le precedenti memorie difensive (del 25.01.2016 e del 15.02.2016) e tutte le difese già ampiamente spiegate nei precedenti scritti di parte. Nella loro Memoria dimostrano come esistano dei “punti nodali” della vicenda MUOS dai quali non si può prescindere.
I legali hanno trattato questi punti in un documento di circa 15 pagine. Il documento QUI.
Abbiamo detto che, allegata alla Memoria Autorizzata, è stata depositata anche la relazione finale dei Consulenti Tecnici avversi al Ministero della difesa.
Questi, hanno prodotto un documento di oltre 150 pagine, nel quale hanno commentato le diverse Relazioni prodotte dal Collegio di Verificazione, il 28 gennaio e il 24 marzo 2016 ed hanno, altresì, discusso la posizione del Collegio riguardo alla relazione finale dei consulenti tecnici di parte, depositata in giudizio il 15 febbraio e il 24 marzo 2016.
“In conclusione – affermano i tecnici nella loro relazione – la procedura di verificazione, nel suo complesso, oltre ai vizi formali e sostanziali rilevati, non tiene conto di quanto effettivamente sta alla base dei quesiti del CGA: in una situazione già inequivocabilmente grave come quella del comprensorio di Gela e Niscemi, ove sono contemporaneamente presenti molte problematiche relative alla salute e all’ambiente, occorre che le valutazioni tengano conto complessivamente di tutte le componenti di rischio e delle loro possibili interazioni reciproche, facendo uso anche del principio di precauzione, specie ove esplicitamente previsto dalla legislazione.
La presenza dei vincoli ambientali del SIC “sughereta di Niscemi” – continuano i consulenti -comunque, insieme a tutti gli altri punti rilevati sopra (si citano la certificazione antisismica assente, l’edificazione in zona ad elevata sismicità, le emissioni elettromagnetiche nocive per uomo, ambiente e traffico aereo, la già rilevante presenza di altre fonti di inquinamento elettromagnetico e chimico) impone l’unica possibile soluzione, stante la relazione di verificazione e le osservazioni dei periti: essendo le originarie autorizzazioni all’autorizzazione del Muos, illegittime, come decretato dal TAR Palermo (sentenza n.461del 13/02/2015), ed il complesso NRTF-MUOS costituendo, un rischio per l’ambiente e la salute della popolazione, come qui si conferma, occorre procedere alla rimozione del manufatto e alla smilitarizzazione di tutta la zona.”
(D.G. 04.04.16)
Davide Amerio
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