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L’anima dell’antico borgo, da scoprire a piedi o in bicicletta tuffandosi nella natura dei paesaggi intensi del Piemonte, si smaterializza per vivere nelle strade percorse dall’ispirazione dei numerosi artisti presenti nel progetto. Un sogno che nasce da lontano e vola verso orizzonti inesplorati. Perché quando un’idea attraversa lo sguardo di molti, improvvisamente la realtà si riveste di magia per ognuno di noi.
Desideravamo scoprire la storia e le ispirazioni che hanno guidato la nascita del Museo a Cielo aperto di Camo, ecco cosa ci ha raccontato Claudio Lorenzoni, curatore del progetto. Come è nato il progetto di una galleria a cielo aperto? É un progetto che coltivavo da anni. Vedere un museo fuori dai circuiti canonici, gratuito, fruibile tutto l’anno senza vincoli o timori reverenziali era l’obiettivo. Ora è stato centrato grazie all’amministrazione di Camo che ha creduto al sogno e alla Langa che mi ha permesso di creare un connubbio vincente arte-territorio. Consiglio a tutti di perdersi almeno una volta nella magia di questa onda (verde o bianca a seconda della stagione). É una magia particolare. Un’energia che ti rapisce. E con i quadri e le sculture che ti accompagnano nella visione del panorama è una cosa a cui non si può dire di no.
Arte, natura, cultura: come si sta integrando il territorio in un evento culturale che intende coinvolgere il mondo circostante? Qual è la reazione della collettività? Come diceva Pavese: «Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». Ecco, queste parole dicono tutto. Il territorio è una culla pronta ad accoglierti, a coccolarti a farti sentire a tuo agio. L’arte del MCA non poteva trovare culla migliore! La collettività ha reagito in maniera stupefacente. Una curiosità quasi diffidente all’inizio poi ha trasudato tutta la passione che la gente di questa terra ha dentro da sempre.
Finora chi ha partecipato al progetto di MCA Museo a Cielo Aperto di Camo? Ad oggi una settantina di artisti. Quasi tutti splendidi rappresentanti del panorama artistico italiano. Con alcuni di loro collaboro da anni altri li ho corteggiati allo sfinimento. Ho invitato anche giovani promettenti nella speranza che il Museo serva da rampa di lancio. Per i prossimi appuntamenti sto contattando artisti stranieri per una partnership internazionale e con alcuni licei di Torino e l’Accademia di Brera stiamo valutando alcuni progetti interessanti. Ma i segreti non si svelano.
Che tipo di arte intende promuovere il progetto MCA? Non è stata privilegiata alcuna tendenza, quindi si potranno vedere esempi di Neorealismo, grafica ed illustrazione, Pop Art, astrazione, Street art e scultura. Proseguiremo su questa strada. Abbineremo poi serate a tema dedicate al teatro, alla letteratura e alla musica, soprattutto di matrice indipendente.
Lo splendido borgo di Camo: come sta cambiando la sua vita? Il sindaco ha parlato di “rivoluzione”. Cosi è stato. Oggi il Camolese è un po’ più orgoglioso del suo paese. Lunedì mattina, il giorno dopo la chiusura dell’inaugurazione, gli abitanti che hanno ospitato gli artisti sono venuti da me commosi a ringraziarmi per aver regalato loro un’esperienza bellissima!
Perché non Torino o una grande città? Non aveva le tempistiche giuste per il progetto. Trovo che l’arte in città sia “fast”: quella che Camo vuole è “slow”. Un po’ com’è successo qualche anno fa per il cibo e lo slow food. La filosofia del Museo a Cielo aperto è molto simile. É quella di attraversare i campi artistici cercando di opporsi al processo di standardizzazione che si sta vivendo ultimamente. Tutti hanno diritto al piacere, quindi bisogna difendere le culture, le tradizioni e i saperi (di tutti gli esponenti artistici) che rendono possibile questo piacere.
Quali sono i prossimi progetti di MCA Museo a Cielo Aperto di Camo? Sviluppare la residenza d’artista. La notte del 4 maggio il primo passo. Più di 40 artisti sono stati accolti dai residenti in un connubbio speciale. Quasi un’opera d’arte sociale. Forse l’opera più bella. Quella di una integrazione mai vista prima. Poi proseguiremo con il processo di educazione al gusto estetico, al bello, alla conoscenza dell’arte alla condivisione delle diverse culture artistiche e rendere migliore la qualità della vita degli abitanti del luogo e dei visitatori. I nostri scopi ovviamente sono inoltre la diffusione dell’arte contemporanea, fondamentalmente nei confronti delle giovani generazioni; la valorizzazione del patrimonio culturale, come produzione artistica e produzione d’idee e tramite l’innesto di situazioni di scambio artistico ed attraverso attività di promozione a livello nazionale ed internazionale, capaci di includere il territorio nel quale l’associazione opera in un circuito culturale più ampio. Vogliamo proporci come piattaforma di discussione attorno la produzione artistica promuovendo mostre, workshops, rassegne video arte, corsi, incontri ed il coinvolgimento di un network di artisti nazionali ed internazionali. Come obbiettivo desideriamo affrontare, attraverso un programma variato e critico, il rapporto tra le opere, il pubblico e la creatività contemporanea, tracciando un variato percorso geografico e culturale di esperienze, luoghi ed eventi. Stiamo progettando e realizzando attività espositive, didattiche e di ricerca in Italia e all’estero con l’intenzione di mettere in comunicazione le sinergie di professionisti e neo-professionisti dell’arte contemporanea la cui attività è rivolta alla ricerca e alla valorizzazione di nuovi contenuti artistici. Un’impresa? SI! Ma ce la faremo.
Maddalena De Bernardi © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Claudio Lorenzoni - Direttore Artistico
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Ufficio Stampa M.C.A.
Irene Perino | Valentina Cei:
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