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'Salgariprivato'
A un anno di distanza dal precedente lavoro, 'Il fazzoletto di Robert Johnson', il gruppo torinese ritorna con un nuovo album-concept, questa volta dedicato allo scrittore veronese Emilio Salgari, autore amatissimo dai ragazzi e dagli adulti, ma dalla vita privata e professionale a dir poco travagliata.
L’inventore di Sandokan, del Corsaro Nero, di Yanez, di Jolanda e di tanti altri personaggi, e di cui quest’anno cade il centenario della morte, viene raccontato in questo disco con uno sguardo sonoro adeguato alla complessità dello scrittore. Gli stili si mescolano in un’avventura musicale che non si fa mancare nulla: ritmi esotici, ragtime, marcette d’inizio secolo, ma anche punk-rock, noise e elettronica rifrangente, a sottolineare che le vicende biografiche e letterarie di un grande autore di inizio Novecento non sono poi così distanti dall’Italia dei nostri giorni.
I testi, come nel lavoro precedente, sono di Luca Ragagnin.
Il gruppo, invece, accoglie un quinto elemento: il bassista dei Perturbazione Alex Baracco. La produzione è affidata a Cristiano Lo Mele.
Le 12 canzoni (che diventano 13 nella versione in doppio vinile):
L’Ombra del Chiodo
I libri sono fatti anche da chi li legge e le storie non appartengono solamente a chi le racconta, ma anche a chi le ascolta, ecco che allora il disco incomincia con un lettore di Emilio Salgari, alle prese con i pensieri che arrivano dal chiuso di una piccola stanza. Un’armonica un po’ dylaniana e un po’ à la De Gregori inaugura il disco. Ritmi d’altri tempi, e dal sapore di deserti campi di fiori al tramonto.
Marianna
Molto spesso, dietro una «Marianna» non si cela solamente una Perla di Labuan, ma molte altre cose. Questa Marianna, partita da un romanzo di Salgari, diventa nella canzone una donna-mantide religiosa, che prima di chiedere prende, e costruisce i rapporti amorosi sul crollo psicologico dell’amante. La Bellezza ha un suo salatissimo prezzo. Ma c’è una soluzione: diventare nella vita di terra ferma un Pirata... Un northern soul, inglese come Marianna e Paul Weller. Una canzone portata dalle chitarre, lo strumento di Marianna, appunto.
Tre Pagine al Giorno
È stato calcolato che Emilio Salgari in vita scrisse tre pagine al giorno, sempre, senza saltare mai un solo giorno, domeniche e natali compresi. Doveva consegnarle quotidianamente ai suoi editori. Questa consegna incombente, insistente, mal retribuita, lo distrusse. Una vicenda di tale rabbia e frustrazione ha portato a un brano veloce, in puro spirito punk-rock. Non a caso, la seconda voce ospite è quella di Emiliano Audisio, frontman dei Linea 77.
Ida Aida
Nel 1892, a trent’anni, Salgari sposa Ida Peruzzi, un’attrice di teatro. Si trasferiscono a Torino. Moglie adorata, Salgari la chiamava Aida, in omaggio al suo amore per Verdi. Presto però Ida manifesta i primi sintomi di una grave malattia mentale. Morirà in manicomio. Quella che all’epoca veniva chiamata la Malattia del Vento, la depressione, viene tradotta qui con una partitura per archi dall’incedere commovente e dolente... Un’Aria su una scala che scende all'inferno, una Mad About You dannata.
Nadir Romero Omar
Questa canzone è dedicata ai tre figli maschi di Salgari. Romero e Omar seguirono la scelta del padre e morirono per propria mano. Che cosa succede del mondo, quando rimane ancora brevemente addosso a chi ha deciso di abbandonarlo? Forse un coacervo di suoni indistinti, un magma, un bolo, un bozzolo appena distante, che più non protegge e che sempre più si avvicina alla rottura, come in questa canzone...(e tre voci a narrarla).
Fatima
Fatima era la primogenita, l’unica «figlia femmina» di Salgari. Adorata dal padre, nella canzone viene paragonata dalla voce narrante dello scrittore ad alcune delle sue eroine. Un paragone che è una speranza, e una speranza che musicalmente si traduce in ritmi...
Un omaggio alla lingua portoghese, poteva essere un fado ed invece contiene la speranza della bossa.
Gli Infelici delle Navi
Il primo brano che prende le vicende private di Emilio Salgari e le trasporta nei nostri tempi, con una crasi sensoriale che unisce l’avventura letteraria ottocentesca alla politica italiana. Come «uomo di mare» Salgari compì solo alcuni viaggi di addestramento a bordo di una nave scuola e successivamente un viaggio (probabilmente in qualità di passeggero) sul mercantile Italia Una, che per tre mesi navigò su e giù per l’Adriatico, toccando la costa dalmata e spingendosi fino al porto di Brindisi. Fu tutta lì la sua avventura. Ma la fece fruttare, configurando grandezze orientali. Un altro uomo di un altro secolo, anch’esso partito dalle navi, fece esplodere ben altre avventure al proprio paese d’origine, l’Italia. Un mantra elettronico: i motori dell’«Italia Una» che incessanti ci portano e un pianoforte per allietare banchieri, mogli e principesse...
Torino coi Baffi e la Paglietta
Una delle più note fotografie di Salgari rende immortali la sua paglietta e quei baffi folti, imponenti, regali. E viene da domandarsi com’era passeggiare per Torino, all’inizio del Novecento… Un blues attraverso un grammofono difettoso.
Il Corsaro Nero
Questo Corsaro Nero è ciò che vogliamo noi, ciò che forse vorremmo essere, ciò che non siamo stati, una possibilità di un’altra vita, magari solamente sognata e mai creduta fino in fondo. Oltre dieci minuti di reggae per portare il Corsaro Nero di Salgari ai nostri giorni... Siamo nel mar dei Caraibi e siamo buffalo soldiers: ecco perché un’operetta reggae.
Un Incrocio dei Tempi
Noi, come posteri, abbiamo la fortuna di poter fare accadere nella terra dell’immaginazione cose inverosimi, incontri impossibili, scavalcando il tempo storico, creando un tempo dei desideri, che li contiene tutti, pensando ciò che chi vive quel momento vorrebbe pensare ma non riesce… Dal titolo, due tempi che si incrociano, il tango più classico e l’elettronica più fredda sono la trama su cui si adagiano fisarmonica e violino tzigano.
Lettera ai Miei Editori
«A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dato pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna». Queste le ultime parole scritte da Salgari, in una delle tre lettere che lasciò sul tavolo. Le altre erano per i figli e per i direttori dei quotidiani. Era il 25 aprile 1911. Salgari aveva quarantotto anni. A distanza di quasi cento anni, una lettera ancora attuale, che rimanda a fatti più contemporanei al nostro tempo. Insieme a Il Corsaro Nero il brano portante dell’album, un vero e proprio romanzo musicale... Una marcia funebre «sulle frontiere del Far West», in stile (ci piace pensare) morriconiano.
Il Rasoio Orientale
Torino, 25 aprile 1911. Salgari scrive ai figli Omar, Nadir, Romero e Fatima: «Sono un vinto: non vi lascio che 150 lire». Lascia per iscritto anche dove potranno trovare il suo corpo, in uno dei piccoli burroni del bosco della Madonna del Pilone. Lo troverà casualmente una lavandaia. Ha la gola e il ventre squarciati. In mano stringe ancora il rasoio. Si è ucciso come avrebbe potuto uccidersi uno dei suoi personaggi: facendo harakiri, con gli occhi rivolti al sole. Un’elettronica fredda introduce la voce di Emidio Clementi, dopodiché ogni parola sarebbe superflua e il brano che chiude l’album in versione CD, termina con una crescita musicale dirompente come una tempesta d’acque mitologiche…
Titoli di Coda
Ci sono titoli di libri che, se uniti, con un po’ di fortuna, raccontano una storia. Una storia che è un po’ tutte le storie e che è nel medesimo istante l’unica storia possibile. Quella che sancisce i titoli di coda. Quella che hanno raccontato gli ottanta romanzi di Salgari e i suoi innumeri racconti.
E che raccontano a modo loro, dal 2011, anche i Totò Zingaro – Alex Baracco, Luigi Bonizio, Stefano Danusso, Cristiano Lo Mele,Valter Piatesi e Luca Ragagnin.
La frenesia dei Titoli di Coda, quando, dalla poltrona numerata, cerchi di capire chi abbia scritto le musiche, chi fosse quell’attore o chi l’abbia vestito e tutti intorno a te si alzano, parlano e ti passano davanti.
Totò Zingaro - 'Salgariprivato'
Alex Baracco
Luigi Bonizio
Stefano Danusso
Cristiano Lo Mele
Valter Piatesi
Voce, cori, chitarre acustiche, chitarre elettriche, mandolino, basso acustico, basso elettrico, dobro, tastiere, pianoforte, bouzouki, percussioni, latta di caffé, batteria, elettronica.
Luca Ragagnin Parole
Hanno partecipato:
Emiliano Audisio (voce), Enrico Allavena (trombone), Paolo Parpaglione (sax), Luigi Napolitano (tromba), Elisa Musso (cori), Alessandro Anselmo (armonica), Elena Diana (violoncello), Massimiliano Gilli (violino), Domenico Graglia (theremin), Sabatino Catarozzi (piano), Bilal (percussioni), Luca Vicini (banjo), Dario Prodan (fisarmonica), Paolo Scappazzoni (batteria elettronica), Emidio Clementi (voce narrante).
Tracklist:
1. L’Ombra del Chiodo
2. Marianna
3. Tre Pagine al Giorno
4. Ida Aida
5. Nadir Romero Omar
6. Fatima
7. Gli Infelici delle Navi
8. Torino coi Baffi e la Paglietta
9. Il Corsaro Nero
10. Un Incrocio dei Tempi
11. Lettera ai Miei Editori
12. Il Rasoio Orientale
13. Titoli di Coda (solo nella versione in doppio vinile)
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Cristiano Lo Mele
cristianolo@perturbazione.com