Autore
Edoardo Di Mauro
“Outskirt stories” - Storie di periferia
Arte Urbana e Riqualificazione
#Falchera Nuova / Torino
Un progetto di XEL
a cura e produzione del MAU Museo di Arte Urbana di Torino
in collaborazione con Sportello del Malato, Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, Associazioni Falklab, Progest, Provaci Ancora Sam, Circolo Sardo Falchera, Biblioteca Civica Don Lorenzo Milani, residenti di Falchera .
Enti patrocinanti : Città di Torino, Circoscrizione 6
Enti sostenitori : Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT
Sponsor tecnici : OIKOS Colore e Materia per l'Architettura, Federico Fiammengo srl
Partner : Officine Brand, Galleria Campidoglio
Il MAU- Museo d’Arte Urbana di Torino (www.museoarteurbana.it) è il primo progetto in fase di concreta realizzazione, in Italia, avente come scopo il dar vita ad un insediamento artistico permanente all’aperto, ad oggi ammontante a 158 opere, collocato all’interno di un grande centro metropolitano, con in più il valore aggiunto di essere iniziativa partita non dall’alto ma dalla base, complice il consenso ed il contributo fondamentale degli abitanti.
Il nucleo originario del MAU è sito nel Borgo Vecchio Campidoglio, un quartiere operaio di fine’800, collocato tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni, e le vie Fabrizi e Cibrario, non distante dal centro cittadino.
Una porzione di spazio urbano miracolosamente salvatasi dagli sventramenti operati dal Piano Regolatore del 1959, che ha mantenuto pressoché intatta la sua struttura a reticolo costituita da case basse con ampi cortili interni dotati di aree verdi, suddivise da vie strette, ed una forte presenza di attività artigianali, commerciali, artistiche, sociali e di intrattenimento, il tutto a favorire il rapporto di comunanza tra gli abitanti ed una tipologia di insediamento, in una zona semicentrale di Torino, tale da farne un “paese nella città”.
Da alcuni anni il MAU viene chiamato a realizzare interventi di riqualificazione artistica urbana anche in altre zone della città quali l'Area Paracchi, il Centro di Orientamento Professionale del Comune di Torino, via Luini, la Biblioteca Civica Pavese e Parco Colonnetti presso la Circoscrizione 2.
Caratteristica di questi interventi la condivisione e la collaborazione con cittadini, scuole ed istituzioni.
Questo progetto, la cui fase iniziale si concluderà entro l'estate 2017, assume particolare rilievo per la sua collocazione in una periferia storica come Falchera Nuova, simbolo della nuova urbanizzazione cittadina avvenuta a seguito della fase di espansione industriale e di immigrazione degli anni Cinquanta e Sessanta.
Le periferie cittadine stanno gradualmente mutando volto, non senza problemi, ma con risultati evidenti.
Alcuni residenti di Falchera Nuova hanno proposto l'idea di utilizzare l'arte contemporanea come strumento di rigenerazione urbana, raccogliendo rapidamente adesioni convinte ed entusiaste.
L'artista XEl (Alessandro Ussia), di cui sotto si può leggere in dettaglio il progetto, tra i più affermati street artist torinesi ed italiani, affiancherà la produzione di tre opere una delle quali, la più piccola, è stata dipinta in estate, con laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole, a portatori di disabilità ed a vari soggetti, e si confronterà con tutti i residenti del territorio, generando autentica condivisione e partecipazione.
Il Museo d'Arte Urbana è riconosciuto dalla Città di Torino come realtà di interesse cittadino, inserito sin dal 2001 nell'Abbonamento Musei Torino Piemonte, convenzionato con l'Accademia Albertina.
Lo staff è composto dal Direttore Artistico Edoardo Di Mauro, dal Curatore Giovanni Sanna, dalla Responsabile Archivio ed Attività Promozionali Barbara Bordon, dal Responsabile Didattico ed inventore delle "Panchine d'Autore" Vito Navolio.
Oggetto:
Realizzazione di 3 opere murali da parte dell'artista XEL su 3 facciate di Falchera Nuova nell'ambito di un progetto di Arte Urbana e riqualificazione del quartiere.
Le facciate da dipingere in figura sotto:
Spunto
Ho da sempre avuto l'ambizione di riqualificare le periferie cittadine per mezzo dell'arte.
Il Presidente dello Sportello del Malato Aurelio Albanese, residente a Falchera Nuova, ed il Vice Presidente del Museo d'Arte Urbana arch. Giovanni Sanna mi hanno contattato per propormi un intervento in quel quartiere di Torino. Essendo già in contatto con il Comune , così come il Museo d'Arte Urbana, abbiamo convenuto di far partire insieme il progetto qui illustrato
La mia idea è quella di mettere in luce le periferie della città ( quelle possibili )attraverso l'arte urbana, in questo caso Falchera Nuova come prima tappa con la curatela da parte del MAU Museo di Arte Urbana di Torino.
L'ambizione da parte mia sarebbe però è quella di riuscire a portare questo progetto in altre periferie della città, con altre successive “tappe” , con partners diversi, anche con modalità diverse tra loro, ma con l'intenzione comune di includere il territorio in laboratori didattici legati all'esecuzione di una o più opere di street art di media / grande dimensione strettamente legate al territorio, realizzate da me ,e che sopratutto raccontino delle storie di quel tessuto sociale.
Al fine di non ridurre l'arte urbana e il muralismo solo ed esclusivamente a decorazione, gigantismo seriale fine a se stesso o nel peggiore dei casi mera occasione di lucro, ma un'operazione con un risvolto sociale ed inclusivo il più possibile tangibile.
Certo è che il lavoro svolto dell'artista ha bisogno di sostegno, in quanto “lavoro” appunto, che di volta in volta può essere sostenuto da partners disponibili a sposare il progetto.
In questo caso, una volta individuata Falchera Nuova come periferia, che per altro conoscevo già discretamente bene, è partita una mia ricerca personalissima sul quartiere, un'immersione in un pezzo importante di storia torinese, ponendo l'attenzione sulle varie trasformazioni che nel tempo ha subito.
Da campagna (cascina Falchera) a quartiere dormitorio per gli operai delle fabbriche torinesi(Falchera Vecchia), allo sviluppo dei palazzi con l'aumento della popolazione (Falchera Nuova) fino ad oggi, quartiere multietnico.
Certamente le storie possibili da raccontare in un quartiere cosi vasto e popoloso sono moltissime. Ho pensato quindi a 3 facciate, vicine tra loro che raccontino una storia trasversale , tra le tante possibili, quella dello sviluppo del quartiere, dalle prime casette, ai primi palazzi, all'agglomerato cittadino. Come viene illustrato nelle simulazioni grafiche che seguono.
Il progetto è stato accolto molto bene dai cittadini del luogo in che sono stati i primi ad essere interpellati (grazie al prezioso lavoro svolto da Aurelio Albanese sul territorio) e parteciperanno a una riunione tra esponenti del Comune di Torino, Circoscrizione 6, artista, MAU, per sottolineare il carattere inclusivo del progetto anziché invasivo.
Inoltre come attività collaterale ma non meno importante verranno effettuati dei laboratori di street art, realizzando insieme ai ragazzi delle scuole, del luogo e alcuni disabili, opere su pannelli di mdf, prevedendo inoltre anche una parte teorica, di racconto del progetto , di “storia” di questo tipo di arte , come di recente mi è capitato di fare per la seconda volta in Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove appunto ho incontrato gli studenti per parlare di Graffitismo, Arte Urbana e Street Art, (vedi più avanti la sezione “laboratori”).
Bozzetti e simulazioni grafiche
Facciata 1 / bozzetto 1
E' l'inizio dell'urbanizzazione, primo nucleo di case ( Falchera vecchia) , primi camini di fabbriche che spuntano dalla cima del blocco, quartiere dormitorio per gli operai.
Simulazione grafica 1:
Facciata 2 / bozzetto 2
Subito dopo le prime casette arrivano i primi palazzi, Falchera Nuova e il quartiere diventa più popoloso, un agglomerato di case e palazzi che si sviluppano appunto in verticale.
Simulazione grafica 2:
Facciata 3 / bozzetto 3
La periferia diventa un agglomerato urbano complesso, uno spaccato di città, con strade palazzi casette e muri graffitati che si mescolano.
Simulazione grafica 3:
I laboratori o workshop sono una parte importante tanto quanto la realizzazione delle facciate, per via della loro funzione inclusiva e partecipativa dei residenti del quartiere, e saranno svolti da me, in quanto strettamente legati al progetto di riqualificazione che andrò ad eseguire sulle tre facciate.
Il target è ragazzi/e delle scuole medie di Falchera, in particolare la scuola media Leonardo Da Vinci.
Il numero di partecipanti pur non potendo essere preciso al momento si è ipotizzato possa essere tra i 60 ragazzi e i 100 ragazzi , più una decina di disabili su carrozzina.
Si svolgeranno in gruppi da 20 ragazzi nelle aule delle scuole stessa, o nei pressi , nella struttura del Falklab - Tavolo sociale giovanile di fianco la scuola.
Saranno composti da una parte teorica e una pratica.
Insieme ad Aurelio Albanese e al Museo di Arte Urbana di Torino, abbiamo concordato una parte di teoria nella quale spiegherò il progetto, ciò che dipingerò, la storia che racconterò sulle pareti , come è nata l'idea e come si è sviluppata, chi sostiene in collaborazione il progetto, e quindi inevitabilmente un po di storia sulle origini della Street Art, come fatto già in Accademia Albertina Di Belle Arti di Torino per due volte su invito del Prof. Edoardo Di Mauro ( presidente del MAU ), partendo dal graffito Kilroy (seconda guerra mondiale ), passando dai pionieri del graffitismo (New York anni 60-70-80), pionieri della Poster art (Ernest Pignon Ernest ), pionieri della Stencil art (Blek Le Rat), ma anche lavoro sui cartelli stradali di Francesco Garbelli, fino ad arrivare ai nostri giorni e quindi alla street art di Banksy, Obey e al muralismo odierno. Tutto correlato da immagini attraverso il monitor di un computer.
Ovviamente essendo ragazzi delle scuole medie e non universitari i temi verranno sviluppati in maniera il più possibile fruibile e non troppo approfonditamente.
Una parte molto importante sarà inoltre dedicata al tema della distinzione fra espressione artistica e vandalismo, fra tag e graffito, tra studio/ realizzazione di un lavoro e sfregio, tra contestazione e analfabetismo di ritorno, sul rispetto delle opere altrui e in generale del bene pubblico.
Nella parte pratica i ragazzi disegneranno su dei cartoncini alcuni bozzetti sul tema “il tuo rapporto con la Falchera e le sua storia “ ( in collegamento con il tema delle storie da raccontare).
I bozzetti presentati , verranno presi in visione da me, Aurelio, il MAU e qualche esponente di associazioni di giovani del territorio . Quelli scelti, (uno per ciascun gruppo), verranno rappresentati su dei pannelli di compensato di dimensioni 2,50m x 1,50m e tutti i ragazzi parteciperanno a realizzare l'opera finale , certamente assistiti da me, come già mi è capitato di fare ad esempio nei laboratori di street art di Paratissima 2015, che la direzione artistica mi ha invitato a svolgere con 120 ragazzi delle scuole medie in due giorni e mezzo, due ore per ogni classe , dove abbiamo dipinto con vernici spray un pannello di compensato, uno per ciascun gruppo da 20( 6 pannelli totali), su un tema stabilito.
I materiali saranno offerti in parte da Aurelio, per quanto riguarda i cartoncini e i pannelli di compensato, i colori da Oikos , per gli spray se volessimo intervenire con spray, ( più veloce e forse più divertente per i ragazzi) necessitiamo di un budget di 200 euro, più che sufficiente.
I costi dell'operazione verrano sostenuti dal Museo di Arte Urbana di Torino.
Opere murali.
Verranno realizzate in media una facciata ogni 5 giorni.
Tre facciate quindi 15 giorni circa.
Le vernici al quarzo saranno offerte dallo sponsor tecnico Oikos .
Dipende dal numero di partecipanti.
Parte teorica e bozzetti due ore circa per ciascun gruppo.
Parte pratica due ore per la realizzazione di ciascun pannello.
Tutta l'operazione intende avvalersi anche della fondamentale collaborazione del PROGETTO MURARTE del Comune di Torino
Segui XEL su:
http://www.xel-streetart.tumblr.com/
Edoardo Di Mauro
On-line dal 23-11-2016 questa pagina
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